Il mercato dei prodotti “gluten free“ vale in Italia la ragguardevole cifra di 159 milioni di euro, ed ha fatto rilevare un aumento del 20% nel 2016 rispetto all’anno precedente.
Nonostante questo, nel 2014 sono stati solamente 172.000 circa i casi di celiachia –la patologia che colpisce gli individui intolleranti al glutine– diagnosticati nel nostro territorio.
E per quanto dal 2012 al 2014 i casi diagnosticati siano aumentati del 15%, l’incidenza di tale patologia sulla popolazione italiana non giustifica un simile incremento nelle vendite dei prodotti senza glutine, passati dal numero di 280 del 2001 ai 6500 di oggi.
Sebbene il 75 per cento dei prodotti venga comunque acquistato nelle farmacie, anche i supermercati si sono accorti velocemente del mercato della celiachia: le vendite sono infatti passate da 57 milioni di euro a oltre 105 milioni in tre anni.
Tutto ciò a testimonianza del fatto che sempre più persone si rivolgono ai prodotti “gluten free” non in quanto intolleranti al glutine ma in quanto convinti di acquistare prodotti più salutari rispetto a quelli convenzionali, ma ai quali, soprattutto, attribuiscono miracolistiche proprietà dimagranti.
Ma è davvero così? Davvero i prodotti senza glutine sono davvero più salutari e sono in grado di portare addirittura a una perdita di peso?
Il glutine, cos’è precisamente.
Il glutine è una proteina presente in parecchi cereali, grano, orzo farro, avena e segale, ed è formato da due gruppi di proteine, prolamine e gluteine. Sono proprio queste che permettono, attraverso lo sviluppo della maglia glutinica, di intrappolare l’aria nei lievitati e di farci gustare morbide pagnotte e focacce.
Le persone intolleranti a queste proteine non sono in grado di assorbirle a livello intestinale e, in caso di loro assunzione, possono riportare lesioni anche gravi dell’intestino tenue –-come ha spiegato il nutrizionista Antonio Migliaccio a La Stampa.
Per questi soggetti, ovviamente, rivolgersi a prodotti senza glutine è una necessità.
No, i prodotti senza glutine non fanno dimagrire.
Ma per tutti gli altri, per coloro che si rivolgono al gluten free convinti di acquistare un prodotto più salubre o nella speranza di un aiuto per perdere i chili di troppo, la scelta non ha alcun senso, ma anzi, può risultare controproducente:
“Non ha senso seguire una dieta senza glutine solo per dimagrire –-precisa Migliaccio-–, non esistono prove scientifiche che dimostrino l’efficacia di una dieta gluten free in tal senso”.
Ma non basta: i prodotti senza glutine hanno le stesse calorie dei prodotti tradizionali ma, presentando un più alto indice glicemico, proprio causato dall’assenza del glutine, vengono spesso addizionati di grassi, con conseguente incremento del numero di calorie.
Anzi, possono fare ingrassare, o dell’indice glicemico.
I prodotti senza glutine presentano un maggiore indice glicemico
L’indice glicemico, come ci siamo già detti, indica la velocità con cui aumenta la concentrazione di glucosio nel sangue dopo l’assunzione di 50 grammi di carboidrati. Insieme al carico glicemico, ovvero la quantità di carboidrati assunti, è responsabile dell’accumularsi di calorie nel nostro organismo.
In altre parole, più alto è l’indice glicemico di un alimento maggiore sarà l’accumulo di calorie in eccesso.
Per questo chi mangia più riso ha maggiori probabilità di metter su chili rispetto a chi predilige la pasta, che ha un indice glicemico minore.
Le proteine, glutine compreso, contribuiscono ad abbassare l’indice glicemico, e quindi i prodotti in cui la proteina è assente naturalmente, come il riso, così come quelli “gluten free”, presentano un maggiore indice e carico glicemico. Favorendo così inesorabilmente il lievitare di fianchi e addomi.
E no, i prodotti senza glutine non sono più salutari.
Dimagrimento a parte, molti si rivolgono ai prodotti “gluten free” nella convinzione che “senza” sia comunque meglio, sull’onda della recente infatuazione per il “senza” che ci ha rapiti tutti: i prodotti senza zucchero, senza grassi, senza uova, senza lievito, senza olio di palma e senza glutine sono considerati la panacea di tutti i mali.
Peccato che per quanto riguarda il glutine le cose non stiano esattamente così: i cibi gluten free contengono una percentuale minore di fibre, sali minerali e vitamine.
Molti cereali naturalmente privi di glutine, come il riso e il masi, presentano infatti una minore concentrazione di questi elementi rispetto a quelli che invece che lo contengono, quali il frumento e l’orzo.
E non è vero che saziano di più.
Il glutine ha un elevato potere saziante –ha spiegato il nutrizionista Andrea Ghiselli a La Stampa— e quindi, a dispetto di quanto comunemente creduto, i prodotti con glutine possono essere un valido aiuto per coloro che vogliono perdere peso.
Se proprio vogliamo dimagrire, e non siamo intolleranti al glutine, invece che ai prodotti “gluten free” potremo rivolgerci a pane e pasta che contengono gli “amidi resistenti alla digestione“, come già Dissapore aveva spiegato, ottenendo un risultato migliore; il passaggio in frigo e le modiche quantità ci permetteranno di gustare gli amati cereali senza farci mettere su troppa ciccia. Non c’è bisogno di rinunciare ai vantaggi del glutine senza alcun valido motivo.
Ma soprattutto, non sono buoni come i prodotti convenzionali.
Pizza fragrante? Pagnotte croccanti fuori e morbide dentro? E’ il glutine che fa il miracolo. E’ lui che intrappola nella sua maglia l’aria e l’acqua necessarie per ottenere del buon pane o un’ottima pizza.
In conclusione, i prodotti senza glutine non sono né più salutari, né più ricchi di nutrienti e non aiutano a perdere peso. E no, in genere non sono nemmeno più buoni.
Sono prodotti specifici, adatti a esigenze reali e destinati a chi soffre di una patologia precisa, la celiachia, e che trova in questi prodotti una corretta alimentazione.
Per tutti gli altri, il “gluten free” è una scelta dettata da convinzioni sbagliate e, soprattutto, dall’ennesima moda del momento. Che ha fatto a crescere in maniera vertiginosa patologie inesistenti o sindromi mai accertate.
[Crediti: Link: La Stampa, Dissapore]