Quasi il 20% degli italiani acquista e consuma prodotti senza glutine senza essere intollerante. Ma perché comprare prodotti senza glutine senza averne bisogno? Una vera e propria glutenfobia, paura del glutine, che nuoce a chi è celiaco e a chi non lo è.
Glutenfobia: voce del verbo seguire la dieta priva di glutine senza essere intolleranti. Per timore ingiustificato, disinformazione scientifica o moda, più che necessità. Quella che per i celiaci è una terapia, per tanti è un falso mito di benessere, scatenato dai like su qualche social e dalla tendenza pubblicitaria a celebrare molto più cosa viene tolto da un prodotto, rispetto a ciò che viene aggiunto. Un vezzo, in molti casi.
In Italia 11.345 prodotti hanno un “senza” in etichetta, il 20% di tutti i prodotti confezionati. Olio di palma, OGM, glutine, lattosio: siamo ossessionati dal free from, vittime della compulsione di cercare un qualsivoglia “senza” sui prodotti alimentari. Le vendite, aumentate del 7% in un anno, valgono oggi circa 7 miliardi di euro.
L’aumento record è stato per i prodotti senza glutine (+27%), seguiti da quelli senza olio di palma (+17,6%) e dai prodotti senza o con poco sale (+7,2%). Per l’immensa gioia dei reparti marketing, i claim “senza glutine” e “senza lattosio” vantano un giro d’affari da 3,3 miliardi di euro tra intolleranti e diagnosticati celiaci, presunti tali o modaioli.
Eurispes 2019: il senza glutine tra le abitudini alimentari
Il rapporto Eurispes 2019 evidenzia un vero e proprio “boom dei prodotti speciali”: un italiano su quattro (19,3%) compra prodotti senza glutine, ma solo il 6,4% ha ricevuto la diagnosi di celiachia, sensibilità o allergia. Quindi mi stai dicendo che il 12,9% li acquista e li assume senza essere intollerante? Sì, te lo sto dicendo.
E se per l’olio di palma, gli OGM, gli zuccheri e i conservanti aggiunti il “senza” può anche andare bene, per il glutine è tutta un’altra storia.
Celiachia immaginaria: perché non comprare prodotti gluten free
Lo dico spassionatamente, da amica e da celiaca. Se non ti è stata diagnosticata la gluten sensivity, la celiachia o l’allergia non ha davvero senso acquistare prodotti senza glutine, dato anche il loro abominevole costo.
I dati parlano chiaro: siamo ossessionati dal “senza” che prendiamo come diretto sinonimo di salutare. L’immaginario pubblicitario evoca, per questi prodotti, mondi dove togliere può essere inteso come mantenersi in forma, perseguire una dieta sana ed equilibrata, vivere all’insegna del benessere e sentirsi felici. Dal senza arriviamo al più: più sano, più digeribile, più naturale. Purtroppo non per il senza glutine, dove less is more non funziona.
Gli alimenti gluten free, e specialmente i prodotti da forno senza glutine, presentano maggiori quantità di grassi saturi e addensanti introdotti nel disperato intento di ricreare una fragranza come palato comanda. Inoltre, hanno un indice glicemico più elevato che stimola la sensazione di fame, quindi non fanno dimagrire, e – con tutta la franchezza del caso – non sono affatto la passeggiata di salute che crediamo.
Gluten free per moda, non per necessità
Poi ci sono i vip, gli influencer e i trendsetter con un profilo social da millemila followers, un personal trainer con sorriso smagliante e un nutrizionista che vorrebbe solo piangere, in caso non lo stia già facendo. Vedi Gwyneth Paltrow, Kim Kardashian, Lady Gaga, il tennista Novak Djokovic, Victoria Beckham che hanno elevato il glutine a nemico dell’umanità e dettato moda.
È vero che il glutine è una proteina difficile da digerire, ma la sua esclusione non ha alcuna correlazione scientifica con proprietà dietetiche o dimagranti. Coloro che optano per una dieta priva di glutine senza essere intolleranti o celiaci non ottengono nessun tipo di vantaggio. La loro salute non migliorerà né perderanno peso. Anzi, semmai può accadere il contrario.
A tal proposito Giuseppe Di Fabio, presidente dell’AIC (Associazione Italiana Celiachia), dichiara: “Nessuna ricerca ha finora dimostrato qualsivoglia effetto benefico per i non celiaci nell’alimentarsi senza glutine, anzi. Gli studi scientifici hanno ampiamente dimostrato che in chi non è celiaco l’esclusione del glutine è inutile“.
I danni che la glutenfobia può fare
Oltre alla rinuncia infondata di prodotti e pietanze invece utili a variare l’alimentazione, questa tendenza del senza glutine per moda può diventare dannosa per chi celiaco lo è davvero. L’errata considerazione del senza glutine rischia, infatti, di banalizzare una malattia autoimmune cronica e creare ancora più confusione tra la dieta gluten free come unica terapia possibile e un capriccio dei più.
Ci abbiamo messo anni a conquistare tutele e diritti, e farsi prendere sul serio è già abbastanza difficile così; per cui se puoi mangiarti una bella pizza con il bordo alto ovunque tu sia, sentire deliziosi biscotti scrocchiare sotto i tuoi denti la mattina o sbrodolarti con la focaccia di Recco, fallo. E pensami, ogni tanto.