Wurstel di tofu e bistecca di soia? La Francia dice basta.
Il Parlamento francese ha votato il divieto, per i produttori di cibi vegetariani e vegani sostitutivi della carne, dell’utilizzo di nomi come bistecca, salsiccia o simili, considerato che nei loro alimenti non c’è traccia dei cibi cui fanno riferimento, tirati in ballo solo per attrarre il consumatore con nomi familiari e rassicuranti.
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La misura, proposta con la motivazione che queste denominazioni sarebbero fuorvianti per il consumatore, sulla base di una sentenza della Corte di giustizia europea del 2017, che aveva stabilito come i cibi a base di soia o tofu non potessero chiamarsi “latte” o “burro”, è stata approvata lo scorso giovedì.
✅??Adoption de mon amendement pour mieux informer le #consommateur sur son alimentation!Il est important de lutter contre les fausses allégations:nos produits doivent être désignés correctement:les termes de #fromage ou de #steak seront réservés aux produits d’origine animale! pic.twitter.com/E8SQ61cjaT
— Jean Baptiste Moreau (@moreaujb23) 19 aprile 2018
Il parlamentare Jean Baptiste Moreau, che oltre a essere un agricoltore è membro del movimento fondato dal Presidente francese Macron “En Marche”, ha annunciato con un tweet l’approvazione del suo emendamento, finalizzato a “informare meglio il consumatore sulla sua alimentazione”.
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La norma si applicherà anche a prodotti vegani e vegetariani etichettati come alternativi ai latticini originali, e il mancato adeguamento da parte dei produttori comporterà sanzioni anche fino a 300.000 euro.
[Crediti | The Guardian]