L’ultimo ritrovato della scienza, o una tortura medievale degna di un horror distopico? Per l’Università di Otago, in Nuova Zelanda, che insieme a dei ricercatori inglesi ha sviluppato un dispositivo che impedisce di aprire la bocca per più di due millimetri, per costringere a una dieta liquida e quindi a dimagrire, la risposta giusta è la prima.
Proprio così, avete letto bene, e dall’immagine un po’ macabra che il sito della stessa università orgogliosamente mostra, si capisce anche come funziona: due magneti legati ai molari dell’arcata superiore e inferiore impediscono quasi totalmente i movimenti della mascella. Lo scopo è far sì che non sia possibile introdurre niente più che una cannuccia, o l’orlo di una tazza: obbligare quindi alla dieta liquida, per far perdere peso e sconfiggere l’obesità. Impossibile invece spalancare le ganasce per mordere un panino, o per masticare qualsivoglia cibo solido; mentre i ricercatori si affrettano a precisare che il dispositivo non impedisce di parlare, né interferisce con la respirazione.
Altri vantaggi sbandierati dall’Università neozelandese: può essere facilmente impiantato da un dentista, si può disattivare in casi di emergenza, costa molto meno di una gastroresezione, e a differenza di quest’ultima “non ha effetti collaterali” (sic!). E qui gli scienziati si contraddicono un po’, perché prima affermano che si tratta di una soluzione drastica ma temporanea, per abituarsi psicologicamente a una dieta liquida, o anche per perdere un po’ di peso prima dell’intervento chirurgico, per renderlo possibile; poi però dicono che potrebbe essere una valida alternativa all’operazione. I test effettuati hanno portato a una perdita di peso media di 6,36 kg in due settimane. Ma le donne che hanno partecipato alla sperimentazione, riporta il Guardian, hanno affermato di aver avuto problemi a parlare, e in generale hanno lamentato rigidità e una minore qualità della vita. Strano eh?
Strano che una roba a metà tra una cintura di castità, una vergine di Norimberga e quel dispositivo che teneva gli occhi aperti al protagonista di Arancia meccanica, sia vissuto come uno stress. È vero, l’obesità è un grave problema, ma dire come fa Otago che entro il 2030 il 57% della popolazione adulta in tutto il mondo sarà obesa, mi pare un poco esagerato. E soprattutto mi pare una rimozione di quell’altro, opposto e forse maggiore problema mondiale: la fame. Chiaramente ci sarà chi pur di dimagrire accetterà di sottoporsi a una tortura simile, come ci sarà chi aggira gli ostacoli con un trucco (una delle pazienti ha mangiato cioccolato e altri cibi poco dietetici, dopo averli sciolti). Ma soprattutto: se a qualcuno viene da sbadigliare?