La Fase 2, vi prego, non facciamola diventare quella delle diete dimagranti, improvvisate, drastiche, disperate, quelle che, potete starne certi, non funzionano. Il graduale ritorno alla normalità coincide, per alcuni di noi, con l’improvvisa presa di coscienza: dopo due mesi di alimentazione – mettiamola così – disordinata, settimane e settimane di giustificato comfort food e orari sballati, la bilancia ci giudica.
Noi noi, non vi giudichiamo per quei cibi spicci consumati in lockdown, specialmente oggi, 6 maggio, che è il No Diet Day, giornata per dimenticare l’ossessione del peso.
Oggi, al contrario, punteremo il dito sui peggiori regimi alimentari in circolazione, quelli che chiedono incommensurabili sforzi fisici, che vi fanno dimagrire per inedia e che eleggono un alimento come soluzione per eliminare il lardo di troppo; insomma le diete da evitare, in una scala crescente dal meno peggio al peggio del peggio.
6. Winter is coming: la dieta del ghiaccio
Attenzione, ingerire acqua gelata fa bruciare oltre 100 kcal. Quindi il ghiaccio fa dimagrire. Quindi congelo tutti i cibi e sgranocchio cubetti di ghiaccio. Ovvio. Questa dieta l’ideona di un gastroenterologo, che ha avuto un discreto (e inspiegabile) successo. Ma se proprio volete provarla, non me ne assumo la responsabilità e fate in modo di avere una toilette a portata di esofago.
5. La dieta della pizza (aiuto, basta pizza…)
Secondo i dettami di Dieta Mediterranea e non solo, cereali, pomodoro e formaggi sono tra i cardini di una sana alimentazione. Ecco, forse, perché qualcuno una mattina si è svegliato e ha pensato che una pezza sia fatta di farina (cereali), salsa (pomodoro) e mozzarella (formaggio). In realtà, scherzi a parte, una ogni tanto non fa male anche se resterete di stucco quando appurerete quante calorie hanno le varie pizze farcite. La dieta della pizza indica di mangiare pizza tutti i giorni: insomma, quello che abbiamo fatto durante la quarantena. E non siamo dimagriti. End of discussion.
4. La dieta delle gallette di riso
Che le tristissime e insaporissime e cartonatissime gallette di riso siano un aiuto nella dieta perché han poche calorie e saziano è fuor di dubbio, ma renderle protagoniste di una dieta è un po’ too much. Un po’ come dire che una mela al giorno fa bene, ma se si mangia solo mele ti viene comunque il diabete. Infatti, a proposito, attenzione a questi cibi light pieni di amido: avranno poche calorie, ma l’indice glicemico ad un certo punto vi guarderà e vi chiederà un aiutino.
3. La dieta dell’astronauta
No, la dieta dell’astronauta non è una battuta per indicare una massa corporea pari a quasi zero grazie all’assenza di gravità (vi piacerebbe, eh? A me sì, diamine): si tratta di uno strettissimo regime a 500 kcal al giorno. In pratica: Huston, abbiamo un problema, non ci vedo più dalla fame. E la massa muscolare se ne va, insieme a gioia di vivere e materia grigia.
2. La dieta Panzironi
Ragazzi, medaglia d’argento del male ad Adriano Panzironi, un giornalista che si vende (molto bene, ma è stato beccato lo stesso) come salvatore dell’umanità. No, non è un modo di dire. Leggerete del sarcasmo in queste righe ma sappiate che sono serissima: la dieta Panzironi Life 120 è da evitare con tutte le vostre forze, anche se vi promette pillole miracolose, anche se vi promette di vivere da ultra centenari, anche se vi promette di guarire da malattie brutte. Ok?
1. La dieta Lemme
Al primo posto di questa classifica, senz’ombra di dubbio metto la dieta del farmacista Alberico Lemme, paladino dei salotti in tv, re della misoginia, l’uomo che “sussurrava ai ciccioni”. SO che in molti ne avete sentito parlare e vi starete chiedendo “eppure la gente dimagrisce”, ma non è così. E sapete perché lo so? Perché ho provato anche io la sua dieta e ho raccontato senza veli e senza trascurare nulla tutta la mia esperienza.
Detto ciò – detto tutto ciò – concludo con il terzo e ultimo detto della mia adorata nonna Lina, il mio preferito in assoluto, un incoraggiamento ma anche l’invito a mettersi l’anima in pace e attivare una sana presa di coscienza: “caràter e figùra, t’ei pòrtet a la sepoltùra“. Ovvero, dal milanese, “carattere e figura te li porti uguali per tutta la vita“.