Una lunga dieta vegetariana può causare alterazioni del patrimonio genetico che aumentano il rischio di contrarre il cancro, sostiene uno studio della Cornell University di New York che ha confrontato profili genetici e diete tradizionali di diverse popolazioni mondiali.
L’effetto del gene alterato, unito a una dieta ricca di grassi vegetali, è la produzione di acido archidonico, noto per aumentare la possibilità di infiammazioni e malattie degenerative.
Ora un nuovo studio che sta causando accese reazioni, condotto dalla Medical University di Graz, in Austria, e pubblicato dalla rivista scientifica Plos One, suggerisce che vegetariani e vegani sono più esposti a malattie, allergie e disturbi come ansia e depressione rispetto agli onnivori.
E questo nonostante conducano un stile di vita più salubre.
La dieta vegetariana, caratterizzata da un’assunzione relativamente bassa di colesterolo e di grassi e da un’alimentazione con cereali integrali, favorirebbe l’insorgere di allergie, alcune tipologie di cancro e malattie mentali.
La ricerca è stata condotta su un campione di 1320 persone, equamente distribuite (tra sesso, età ed estrazione sociale) in 330 vegetariani, 330 onnivori, 300 con una dieta che includeva più vegetali che carne e 300 con una dieta che contava più carne.
I vegetariani mediamente sono più attivi fisicamente, fumano meno e consumano meno alcol, hanno un indice di massa corporea più basso, e uno status economico più elevato.
A prima vista sembra dunque che vivano meglio e più in salute.
Ma da quanto emerso dallo studio sono più esposti alle allergie, presentano un aumento del 50% di attacchi di cuore e un aumento del 50% dell’incidenza di cancro.
Inoltre sono più da disturbi, malattie croniche, ansia e depressione rispetto agli onnivori.
Di recente gli scienziati dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) avevano associato al cancro il consumo di carne rossa e insaccati, anche per questo lo studio della Medical University di Graz ha innescato molte polemiche.
Ma i ricercatori hanno chiarito che la loro ricerca non fa gli interessi di nessuno, tanto meno della lobby dei produttori di carne.
[Crediti | Link: Independent UK]