C’è un’altra dieta sulla bocca (e nello stomaco) di molti: la dieta Rina, che dura 90 giorni e promette di farci perdere circa 25 chili. Funzionerà? Quanto si perde realmente?
Come funziona
La dieta Rina è conosciuta anche come “Rina 90”, ed è il frutto delle ricerche condotte per 15 anni dalla rivista di salute “Rina“. Soprattutto, ricerche condotte da due autrici slovene – Breda Hrobat e Mojca Poljansek – con il dott. Stefan Celan.
Dieta dissociata
Le diete dissociate si basano sulla divisione del cibi per tipologia (e non è previsto il conteggio delle calorie, come per la dieta Lemme): Se gli alimenti appartengono a gruppi diversi, questi non vanno mangiati insieme nello stesso giorno. Perché? Perché, secondo questi fantomatici studi, assumere alimenti diversi impedirebbe di assimilare al meglio i principi nutritivi e rallenterebbe il metabolismo.
Cosa mangiare
Prima di passare al dunque, vediamo le regole base per affrontare la dissociata (e dissociante) Dieta Rina:
- eliminare i grassi;
- eliminare gli zuccheri;
- eliminare alcol, bibite gassate;
- eliminare dolci, salumi, formaggi stagionati;
- bere almeno 1,5 l di acqua;
- fare movimento
Le ripetizioni
In pratica, si assume solamente un gruppo di alimenti al giorno, per una routine che si ripete. I gruppi/gornate sono, nell’ordine:
- primo giorno: proteine;
- secondo giorno: amidi;
- terzo giorno: carboidrati;
- quarto giorno: vitamine
Questo schema si ripete per 28 giorni e il 29 esimo giorno si digiuna, per depurarsi (a detta loro. Abbiamo già parlato della dieta del digiuno, di Veronesi).
Menù di esempio
Ora che abbiamo “chiarito” il funzionamento di questa dieta, proviamo a fare un esempio di cosa si intenda nel concreto.
Cosa mangiare
Un giorno solo proteine, quello dopo solo amidi, e così via…
- proteine: colazione con tè o caffè e frutta + carne o pesce magri a pranzo + massimo 200 g di formaggio, verdure e poco pane per cena;
- amidi: colazione come sopra + 80 g di riso e verdure per pranzo + legumi e verdure a cena;
- carboidrati: stessa colazione + 80 g di pasta al pomodoro per pranzo + patate, verdure e pane a cena;
- vitamine: colazione come le altre + insalata e frutta secca a pranzo + macedonia a cena;
- digiuno al 29 esimo giorno: acqua oppure tè e caffè senza zuccheri
I nostri no
La parte difficile è che non si sa mai bene da cosa cominciare. Ogni medico nutrizionista può confermare che ogni pasto debba essere bilanciato, con verdure e proteine al primo posto e, ultimi ma non ultimi, i carboidrati: gli alimenti funzionano come carburante per il nostro metabolismo, e come carburante anche tra loro stessi. Il digiuno, fatto a scopo dimagrante e/o disintossicante, non ha senso e può portare a diverse conseguenze: la prima è perdere il controllo, la seconda è debolezza e affaticamento, sottoponendo il fisico ad uno stress davvero inutile e pericoloso. ultimo “no”: con un menù così ipocalorico e scarso, si perde perso per forza e non ci si regge in piedi soprattutto se si fa una vita frenetica.