Tutti nella vita siamo stati a dieta almeno una volta. Abbiamo approfondito a 360° quanto sia difficile ottenere dei veri risultati (che non riguardino solo liquidi), ma non ci arrendiamo. Oltre a esortarvi a rivolgervi ad un medico professionista, scopriamo tecnicamente e nello specifico quante calorie servono (o non servono) per perdere 1 kg di adipe.
Calorie: no calcoli ma metabolismo basale
Oltre ad aver approfondito il concetto di dieta, abbiamo anche approfondito il fatto che il calcolo delle calorie non è tutto durante il regime alimentare. nessuna formula matematica trovata su internet e manuali potrò sostituire un medico specialista, e nessuna formula matematica potrà realmente soddisfare le esigenze del vostro organismo. Ecco perché una dieta alimentare fatta bene dovrebbe basarsi certo su un determinato apporto calorico giornaliero, ma a sua volta basato sull’unico fattore rilevante: il metabolismo basale.
Le formule
Esistono persino formule e app che dovrebbero indicare le calorie spese facendo un determinato sport per un determinato lasso di tempo. Un esempio fornito da Focus: “per calcolare il dispendio energetico di una corsa, basta moltiplicare il numero di km percorsi per il proprio peso corporeo e per un coefficiente di 0,9. Un podista di 80 kg, correndo per 10 km avrà bruciato 720 calorie“. E la giusta osservazione della rivista che ne consegue è: “ma quanti grassi avrà perso? In questo caso occorre dividere per 20 il peso per la distanza percorsa, quindi il risultato è… appena 40 grammi”. Insomma, bruciare tot calorie non significa aver bruciato effettivamente grasso e aver di conseguenza perso peso. Non mi stancherò mai di scriverlo: 1 kg chilo in meno sulla bilancia non significa 1 kg di adipe in meno.
Quante calorie compongono 1 kg?
La risposta vi farà riflettere: tra 7.000 e 9.000 kcal. Il che, comunque, in base a quanto scritto finora, è del tutto relativo. Il dimagrimento effettivo e duraturo, senza dover adottare diete folli come la Sirt o quella del supermetabolismo, si ottiene in molto tempo, non in una settimana. Con pazienza, senza rinunce forzate, senza saltare pasti, andando da un nutrizionista, includendo abitudini come l’attività fisica giornaliera (non tanto ai fini del dimagrimento, quanto piuttosto per una questione di allenamento cardiovascolare).