Dicesi paleodieta il regime alimentare ideato negli Anni 50 dal gastroenterologo Walter Voegtlin, dopo aver condotto attenti e approfonditi studi sull’alimentazione durante il Paleolitico (periodo della preistoria durante il quale l’uomo imparò a cacciare e a pescare tramite l’invenzione di utensili, giusto per farla in breve). Un po’ come la dieta Barf per i cani, anche noi umani dovremmo alimentarci solo di carne, pesce (non trattati) verdure e bacche spontanee. Vi aspetto al capitolo “I nostri no”, ma prima mi tocca provare ad essere seria e spiegare la dieta paleo: come farla con tanto di menù esempio.
Le regole
La dieta paleo è una dieta decisamente iperproteica in cui i carboidrati sono totalmente assenti, dato che all’epoca l’agricoltura di cereali non era ancora entrata a far parte della vita quotidiana dell’essere umano. Ecco le regole.
Attività fisica
Indovinate? L’attività fisica deve essere parecchia: d’altronde, gli uomini del paleolitico non si spostavano certo in auto né in bicicletta. Corri, Forreeeeeeest, cooorriiiiiii.
Alimenti concessi
Gli alimenti concessi sono solamente quelli presenti nel Paleolitico:
- carne
- pesce
- crostacei
- molluschi
- miele
- radici
- bacche
- semi
Alimenti da evitare
Ecco una lista (piuttosto esagerata) degli alimenti da evitare (perché – dicono – non ancora esistenti all’epoca):
- sale
- zucchero
- legumi
- olio
- burro
- latticini
- cereali (birra di conseguenza)
- alimenti confezionati e trattati (quindi, tirate fuori la canna da pesca e andare in un lago incontaminato a pescare le trote; oppure correte a piedi nudi nella tundra a cacciare lepri)
Alimenti di rara assunzione
Paradossalmente, non sono da evitare totalmente ma permessi di rado caffè e alcolici. Ooooook. Latticini e carboidrati no, ma alcol sì. Ok.
Menù
Ecco il menù ipotetico per una giornata di dieta paleo, per un soggetto sano, adulto e che pratica sport cinque volte a settimana:
- Colazione: 200 g di salmone selvatico crudo, 100 g di radicchio e 1 cucchiaino di olio
- Spuntino: mezza banana, 30 g di gherigli di noce
- Pranzo: 400 g di trippa al pomodoro (pomodoro fresco of course), olio. Oppure, cuore e asparagi
- Merenda: praticamente come al mattino cambiando frutta secca o semi
- Cena: struzzo con daikon o un’altra verdura.
I nostri no
Eccoci qui a riassumere molte ovvietà lapalissiane, per questa “dieta” che non ha alcun riscontro né scientifico né tantomeno antropologico:
- Nel paleolitico si mangiava solo carne e pesce, ma non credo proprio che gli umani vivessero oltre i 30 anni
- Studi scientifici dimostrerebbero che la vera svolta nella dieta umana non fu la carne o cottura della carne, bensì l’inserimento di tuberi e amidi
- Anche ammettendo che abbia senso, sarebbe molto complicata da fare: carni e pesce freschi, non trattati, non d’allevamento, bacche spontanee, miele d’api… va da sé che, a meno che uno non viva con Heidi e Fiocco di Neve, non sia così facile
- Parliamo dei rischi di qualunque dieta iperproteica, di questa soprattutto: tra gli effetti collaterali c’è la chetosi o acidosi metabolica, che non supportano molti tipi di attività fisica come ad esempio la ginnastica aerobica
- Non smetteremo mai di ripeterlo: escludere i carboidrati è malsano
- Struzzo? Reperibilissimo e presente in tutti i macellai.
Domenica tutti a casa mia a fare un brunch: zampe di gallina crude e alghe del lago di Comabbio.