Si chiama dieta molecolare perché non si basa sulle calorie ma sulle molecole introdotte tramite il cibo. Ideata da Pier Luigi Rossi, medico specialista in Scienza dell’Alimentazione e in Igiene, in Medicina Preventiva nonché docente a Bologna, la dieta molecolare porterebbe ad un calo ponderale fino a 5 kg in 7 giorni. Cerchiamo di capire cos’è, anche tramite un menù di esempio.
Le molecole
Il “documento” più rappresentativo relativo alla dieta molecolare è il libro di Rossi, intitolato Dalle calorie alle molecole. In sostanza, Rossi sostiene che a prescindere dalle calorie ingerite, sono le molecole che ingeriamo tramite il cibo a determinare lo stato di magrezza o grassezza. In sostanza: se due persone ingeriscono le stese calorie, tali calorie non portano agli stessi effetti perché sono le molecole a condizionare la secrezione di ormoni.
Scrive Rossi: “la composizione del sangue cambia. Se mangiamo correttamente avremo glicemia post pasto bassa, che significa basso livello di insulina, ormone colpevole dell’accumulo di grasso e della continua sensazione di fame”; è quindi fondamentale “contenere la dose giornaliera di glucosio e intervenire sul fegato, vero regista nostro metabolismo: se non si riesce a liberarlo dall’eccesso di grassi, si arriva a una condizione di fegato grasso. Questo impedisce la diminuzione del peso corporeo e l’eliminazione dell’insulina dal sangue, determinando uno stato di insulino-resistenza, condizione propedeutica al diabete“.
I “piatti animali”
La dieta molecolare suddivide tutti gli alimenti in due categorie ben distinte, una delle quali – ovviamente la più sbagliata delle due – è la più scelta, responsabile di malesseri e sovrappeso.
- piatti “vegetali” (migliori): sono gli alimenti che derivano dalla terra quindi ortaggi, legumi, frutta e derivati come l’olio dalle olive o il vino dall’uva, i cereali quindi farine, pasta e pane
- piatti “animali” (diciamo peggiori, secondo Rossi):carni bianche e rosse, derivati come salumi, pesce, uova, latte e derivati quindi formaggi. Questa, afferma Rossi, è la categoria più scelta (lui dice per pigrizia e diseducazione) dalle persone ed è anche quella che porta alle conseguenze peggiori
Le conseguenze
I piatti “animali” hanno prevalenza su quelli “vegetali”, ma per Rossi si dovrebbero ribaltare le abitudini in modo da occupare la giornata con 80% di piatti vegetali e 20% di piatti animali. I piatti animali, se scelti in eccesso, porterebbero:
- quantità di grassi saturi;
- poche fibre alimentari;
- colesterolo;
- eccesso di sodio
Le regole della dieta molecolare
La dieta molecolare, quindi, ha alla base una selezione di alimenti che apportano molecole produttive e che non sovraccarichino la produzione di ormoni. In più, ci sono regole ben precise elencate da Rossi:
- tassativi cinque pasti al giorno: colazione, spuntino, pranzo, spuntino pomeridiano, cena. Solo intervallando così l’alimentazione di eviterebbero picchi glicemici, che provocherebbero un incremento di insulina. L’insulina è la sostanza responsabile anche dell’accumulo di tessuto adiposo;
- limitare i carboidrati al minimo sindacale;
- non unire due tipologie diverse di carboidrato nello stesso pasto;
- preferire i cereali integrali;
- le energie maggiori dovrebbero derivare da colazione, spuntino mattutino e pranzo;
- non associare mai la pasta ad una proteina animale. Abbinare carboidrati e proteine sì, ma il carboidrato dovrebbe – secondo Rossi – essere pane o riso;
Menù di esempio
In un giorno, ecco un esempio di dieta molecolare per dimagrire. Un esempio generale e per far capire concretamente di cosa si tratta.
- colazione: caffè o tè senza zucchero + 1 bicchiere di latte, + fiocchi d’avena + 2 mandorle;
- spuntino /merenda: 1 banana / 1 mela
- pranzo: zucchine lesse o a vapore + zuppa di legumi (o pesce al vapore) + pane 1 fetta
- cena: insalata + tacchino + 1 fettina di pane