Quel misto di tenerezza e compassione, quel sentimento ambivalente sempre sospeso a metà strada tra speranza di pensionamento e annientamento dalla faccia della terra: non può che essere questo il mio sentimento per Silvio Berlusconi.
Ma da oggi per osmosi e affinità elettiva tra medico e paziente, provo la stessa cosa anche per Alberico Lemme, il dietologo del Berlusca, uno che le spara persino più grosse di lui.
E abbiamo detto tutto.
Il nostro nuovo mito in negativo (il farmacista che a Desio ha aperto l’Accademia per i suoi cadetti – ? – ) non ha stilato solo il menu del cavaliere, ma scopriamo essere un piccolo guru per i Vip in sovrappeso: Romina Power, Flavio Briatore, Lorella Cuccarini si sono rivolti a lui e alla sua dieta anticonvenzionale, per dirla con un eufemismo.
Sì perché, voi che contate le calorie o che cercate di sostituire la pasta con un bel piatto di broccoli, sappiatelo: non ci avete capito niente.
Lemme combatte una personale e schietta battaglia contro l’insulina, quella che davvero fa ingrassare: così, a suon di colazioni a base di spaghetti olio e peperoncino, calcoli di orario e produzione di ormoni, Briatore ha perso tutti quei menti in eccesso, nonché 17 chili.
Quello che fa più specie è che, di certo, tra un giro in yacht e l’altro, Briatore potrebbe permettersi fior fiore di dietologi, dietisti, alimentaristi e quant’altro. Invece no, sceglie lui: Alberico Lemme.
Uno che, a sua detta, ti guarda per la prima volta, ti insulta dandoti del “brutto ciccione” e poi, evidentemente, lavora sul pensiero logico del risentimento, misto al tentativo di rivalsa. Lemme, dicevano, uno che garantisce a Berlusconi che dopo la dieta “tromberà meglio“, esattamente il concetto stilnovista che il cavaliere aspettava per buttarsi a capofitto in una dieta.
Uno che, nella agghiacciante intervista data ieri a Alessandro Milano di Libero, ne butta lì talmente tante da sembrare alla ricerca di visibilità attira-odio, più che di sana pubblicità.
C’è l’imbarazzo della scelta:
1. “Le donne sono esseri inferiori, non lo dico in senso spregiativo, ma hanno il cervello emotivo” (per capirci, la teoria è che le donne dicono di rispettare la dieta, poi non lo fanno perché in preda a sentimentalismi romantici più che al pensiero logico, e poi si lamentano se non sono dimagrite).
2. A cosa servono le donne? “A rompere le palle ai maschi”.
3. “Faccio anche una dieta per gay, io li chiamo i così-così”: ovvio che i così-così, con tutte le loro turbe ormonali, non siano degni di avere la dieta del loro genere sessuale specifico. Loro hanno il testosterone basso, lo sanno anche i fru-fru.
4. “Io sono un bio-scultore”: come nel caso conclamato di Briatore in cui Maestro Lemme ha riscolpito e modellato un nuovo bilionario, capito?
5. “Frutta e verdura fanno ingrassare”: glielo dite voi qualcosa a questo proposito?
6. “Olio e burro fanno dimagrire”: ma quest’uomo cosa diavolo sta cercando di fare in vita sua?
7. battutine sessuali e sessiste come piovesse (gente che è talmente grassa che “non se lo vede più”, “ma perché Rita Levi Montalcini era una donna?”).
Lemme entra, di diritto, nella mitologia dei guru della dieta: ci potremmo scrivere un tomo intero su questi personaggi mitologici e ammantati da luce mistica al neon.
Solo che poi, quando c’è di mezzo Berlusconi, finisce come con Apicella: si perde un po’ di poesia e ne esce il ritratto di un uomo fatto di carne.
Ma guai a dire “di ciccia”.
[Crediti | Link: Giornalettismo]