La menopausa è una fase delicata nella vita delle donne e preciso immediatamente che questo articolo – come nessuno del genere, del resto – non ha scopo né base medica: nessuno, noi compresi, dovrebbe sostituirsi ad un medico ed è per questo che mi limiterò a raccogliere informazioni da più fonti, tra cui una medica ovvero Fondazione Veronesi. Affrontiamo la dieta in menopausa e quale alimentazione bisognerebbe seguire.
Situazione psico-fisica in menopausa
La menopausa è correlata da una sintomatologia complessa e vasta: da fattori evidenti come la scomparsa delle mestruazioni, a fattori graduali come l’aumento di peso o il lento peggioramento di osteoporosi. Spesso, la menopausa, è accompagnata da sbalzi d’umore e depressione. Se una donna è già in sovrappeso al momento della menopausa, la situazione dieta si complica un po’ dato che il metabolismo rallenta notevolmente.
Cosa mangiare
Sul sito ufficiale di Fondazione Veronesi si parla dell’alimentazione migliore da adottare quotidianamente in menopausa. Si legge:
- carboidrati: senza mai eccedere, sono importantissimi e meglio se integrali (che sia pasta, riso o altro);
- proteine: fondamentali per un’alimentazione completa, ma meglio se di origine vegetale come soia e legumi. Veronesi spiega che l’apporto di ferro dato dalla carne serviva nella fase fertile, in menopausa invece è ridotta;
- grassi: prediligere grassi vegetali che contengano omega 3;
- vitamine e sali minerali: si assume in maniera diretta tramite frutta e verdura di stagione, cotta nella maniera più semplice possibile e cruda ogni volta che si può;
- calcio: questo elemento non è assimilato solo tramite formaggi (ammessi tutti, in moderazione e con poco sale), ma anche tramite frutta secca oleosa, pesce come salmone, cereali e derivati
Cosa evitare
Alcuni alimenti andrebbero evitati o ridotti. Diciamolo, sono raccomandazioni finora utili a prescindere dalla menopausa, e anche nel caso dei cibi da evitare vale la stessa cosa. La lista è piccina, ma c’è:
- zucchero semplici: evitarli per scongiurare sbalzi glicemici lontano dai pasti;
- alcol: stressante per la digestione, difficile da smaltire, dannoso per le cellule;
- sale: ridurre eventualmente le possibilità di aumento della pressione arteriosa
Ripetete tutti insieme: “Dissapore e Chiara non sono medici e ne sono consapevoli, il loro compito principale è fornire un’infarinatura il più attendibile possibile e darci un calcio verso lo studio medico di uno specialista“.