La dieta GIFT è uno stile alimentare con fondamenta mediche, ideato nel 2004 dai dottori Attilio Speciani e Luca Speciani, volto al dimagrimento ma anche al ripristino del metabolismo dopo un periodo di alimentazione malsana. Ma cos’è esattamente? E soprattutto, quali sono le opinioni dei medici?
GIFT è un acronimo che sta per “Gradualità, Individualità, Flessibilità e Tono”, ed è un metodo volto appunto ad intervenire, tramite questi quattro aspetti, sul metabolismo. Nello specifico, interviene sul controllo ipotalamico – ovvero l’appetito – sull’impatto insulinico e sul dimagrimento senza intaccare la massa muscolare. Sul sito ufficiale della dieta GIFT si legge: “con gradualità e tenendo conto dell’individualità di ognuno, e senza essere troppo rigidi, si stimolano naturalmente il metabolismo, il tono e la capacità di rigenerazione dell’individuo. Il dimagrimento è la semplice conseguenza dell’applicazione di questi princìpi”.
Le 10 regole
I due medici hanno posto alcuni cardini, regole, precetti che sui quali si fonda la dieta GIFT:
- non c’è conteggio calorico (aspetto in comune con la dieta Lemme);
- il regime dietetico è applicato gradualmente;
- i carboidrati ammessi sono solo quelli a basso indice glicemico;
- attività motoria di tipo aerobico;
- abbinamento fondamentale: carboidrati e proteine per tenere a bada l’insulina;
- controllo tramite test DRIA – sempre di ideazione Speciani, e non è pienamente riconosciuto dalla comunità scientifica – delle intolleranze alimentari, su ogni soggetto;
- le solite regole del buon senso: niente snack e pasticci, niente cotture come frittura, olio extravergine sì ma con parsimonia, acqua e fibre;
- frutta e verdura sono a quantità libera, ma a inizio pasto (aspetto in comune con la dieta a Zona);
- necessaria masticazione lunga;
- equilibrio psicofisico
Distribuzione dei pasti
Nella giornata, la distribuzione dei pasti dovrebbe essere con apporto calorico “rilevante” a colazione, “medio” a pranzo, “leggero” a cena. Mia nonna line (e credo molte altre nonne) diceva sempre: mangia come un re a colazione, come un principe a pranzo, e come un povero a cena.
L’opinione medica
Il solito capitolo I nostri no è sostituito da questa serie di opinioni mediche a favore o sfavore della dieta GIFT.
- ho già accennato al fatto che il test per le intolleranze, il DRIA, non è stato pienamente riconosciuto dalla comunità medica quindi, essendo una parte fondamentale della dieta GIFT, forse la cosa può essere rilevante ai fini del giudizio;
- molti punti sono condivisibili, come l’attività motoria, la masticazione lenta, la colazione abbondante;
- altri punti, non sono il massimo. Un esempio? La cena leggera e parca: se in molti fanno attività fisica serale post lavoro, la cena deve essere a supporto dello sforzo;
- il mettere in moto il metabolismo è un fattore che non solo varia da persona a persona, ma spesso avviene solo in anni;
- necessaria specifica sulla questione glicemia. La dieta GIFT indica di preferire cibi non raffinati per tenere a bada l’ndice glicemico ma, riportando quanto dichiarato su albanesi.it: “la differenza di indice glicemico di cibi raffinati e non raffinati esiste, ma è piccola, tant’è che quello che conta veramente è il carico glicemico, cioè il prodotto fra indice glicemico e quantità dell’alimento. In altri termini, meglio poco riso o pasta raffinati che tanta pasta o riso integrali. La priorità va quindi non alla tipologia, ma alla quantità”. Ergo: attenzione al non calcolo delle calorie e delle quantità!