Uno studio del 2018 realizzato dall’Università di Birmingham e pubblicato negli Annals of Internal Medicine ha dimostrato che Vitamine e integratori fanno danni. Meglio seguire una dieta equilibrata(e grazie tante, direte voi), ma si dà il caso che sia tendenza diffusa, oramai, sopperire a un’alimentazione varia con bustine e confetti.
Aggiungeteci che siamo letteralmente bombardati da celebrità, influencer, siti web o aziende più o meno credibili che promettono miracoli a suon di miscele di vitamine e integratori; ma che siano naturali, mi raccomando, perché nell’immaginario collettivo la parola “naturale” sta diventando sinonimo di “non fa male”. Chi glielo dice a queste persone che anche la Belladonna è naturale, ma non è un buon motivo per utilizzarla?.
Peccato, però, che ci siano sempre più prove a testimonianza del fatto che l’uso indiscriminato di integratori e vitamine non aiuti la maggior parte delle persone. Fra i tanti miti sfatati, per esempio, ci sarebbe anche quello degli omega 3 che fanno bene al cuore: non è proprio così.
Vitamine e integratori potrebbero nuocere alla salute?
Il dott. Fang Fang Zhang, coautore dello studio e professore associato alla Friedman School of Nutrition Science and Policy presso la Tufts University, ha chiaramente spiegato che l’uso regolare di integratori alimentari non è utile per ridurre il rischio di mortalità nella popolazione degli Stati Uniti (perché lo studio, per inciso, è stato realizzato negli USA). Inoltre servirebbero maggiori ricerche per analizzare gli effetti a lungo termine di tali integratori.
Dalla ricerca sono emersi dati molto interessanti. La maggior parte delle persone che fanno uso di integratori e che sono parte del campione appartiene a fasce ad alto reddito e con una buona istruzione, è fisicamente attiva e segue una dieta sana. Tutti fattori che già contribuiscono a ridurre il tasso di mortalità, indipendentemente dall’uso o meno di integratori.
Minori rischi di morte per una qualsiasi causa o per cause cardiovascolari sono stati riscontrati in chi dichiara un’assunzione adeguata di vitamina A, vitamina K, magnesio, zinco e rame. Tuttavia tali associazioni sono relative all’assunzione di questi elementi tramite il cibo.
Invece un consumo eccessivo di calcio e di vitamina D è associato a un più alto rischio di morte per tumore, soprattutto in soggetti che non presentano carenze di tali elementi, ma che si servono comunque di integratori.
Tuttavia lo studio è ben lontano dal poter dimostrare che determinati nutrienti dei cibi allunghino effettivamente la vita. Anche il dott. Rekkha Kumar, endocrinologo e assistente presso la NewYork-Presbyterian e Weill Cornell Medicine, ha spiegato che prendere integratori non annulla gli effetti di una cattiva alimentazione. Il fatto è che, sempre secondo Kumar, chi assume integratori non si aspetta di vivere più a lungo, ma solo di avere benefici nell’immediato. Sono persone che cercano più energia o vitalità. Oppure che tentano di bloccare la caduta dei capelli o risolvere il problema dei crampi alle gambe.
Il messaggio che questo studio sta cercando di trasmettere è questo: non sarà molto di moda, ma è meglio concentrarsi sull’ottenere i nutrienti dalla dieta al posto di imbottirsi di integratori e vitamine. I nutrienti assunti tramite integratori non migliorano la salute e la longevità con la stessa efficacia di quelli consumati attraverso gli alimenti. E si rischiano meno sovradosaggi.
[Crediti | NBC News]