L’ansia regna sovrana: finito l’incubo del “Che mangi a Capodanno” inizia la piaga del “Che dieta fai dopo Capodanno?”.
Il consiglio “mangiate meno cibo sano” fa pensare a un Marco Bianchi posseduto dal demonio del prosecco dopo un karaoke party durato troppo, ma, curiosamente, è proprio questo che alcuni ricercatori dell’Università del Texas stanno suggerendo.
Stando al loro studio se l’etichetta descrive un alimento come “salutare” le persone tendono a consumarne di più.
Ora, come può attestare chiunque sia stato costretto dalla dieta a mangiare un’insalata di quinoa con bacche di goji e zenzero, le cose non stanno esattamente così, ma secondo i ricercatori sono le persone convinte dalle etichette alimentari di aver fatto una scelta più salutare che finiscono per mangiare di più.
Nella prima prova lo studio ha testato l’idea di cibo salutare dei partecipanti.
Protagonista della seconda è stato un biscotto in due confezioni diverse: un incarto semplice e l’altro che riportava nell’etichetta la dicitura healthy, ovvero salutare. In questa fase è stato midurato il livello di fame dei volontari.
Terza e ultima prova: il monitoraggio di alcuni alimenti acquistati prima della proiezione di un cortometraggio, e della quantità che ne è stata effettivamente mangiata durante la proiezione.
I risultati hanno rivelato la convinzione implicita che il cibo “sano” sazi meno di quello non etichettato come tale.
Emblematico il caso del biscotto healthy o non healthy: le persone che hanno mangiato quello con le indicazioni salutari in etichetta si sentivano più affamati di chi aveva mangiato l’altro.
Chissà che questa storia non risulti familiare a qualcuno di voi.
Lo studio si conclude con una riflessione su quanto a volte siano fuorvianti le etichette alimentari, che ironicamente “possono contribuire all’epidemia di obesità invece di ridurla”.
Probabilmente questo è ancora più vero considerando il significato senza senso di alcune diciture come “naturale” applicate a cibi che di naturale hanno ben poco.
Di conseguenza, una dieta a base di alimenti “non sani” potrebbe far parte dei buoni propositi per il 2016 che riusciamo finalmente a mantenere.
[Crediti | Link: Daily Mail]