Dieta della pizza, funziona? Con menù

La dieta della pizza è simbolo di un movimento a favore dei carboidrati. Farebbe perdere 7 chili in un mese... funziona, secondo voi?

Dieta della pizza, funziona? Con menù

No, non avete letto male: si tratta proprio della dieta della pizza. E no, non funziona. Non è nata dal nulla, sta scatenando una marea di carb lovers e promette di farci dimagrire 7 chili al mese. Scopriamo di cosa si tratta, e magari fatevelo spiegare anche da un nutrizionista.

La demonizzazione dei carboidrati

La dieta della pizza non è adatta a nessuno che creda che i carboidrati siano il male assoluto. Intolleranti e celiaci a parte ovviamente, ci sono soggetti che scelgono deliberatamente di evitare tutti i carboidrati anche ove non necessario: abbiamo invece già spiegato che i carboidrati sono un elemento fondamentale della nostra dieta quotidiana. Il movimento dei carb lovers sostiene proprio questo. Non è possibile, né saggio né utile (anzi… con effetti collaterali) evitare i carboidrati se non necessario.

Come funziona

A idearla, lo chef Pasquale Cozzolino: il pizzaiolo napoletano preferito dai newyorkesi (persino dal sindaco della Grande Mela, De Blasio). Proprio lui ha lanciato la Pizza Diet, facendosi leader di un movimento a favore dei carboidrati che ha visto persino la partecipazione di Michelle Obama. Ad affaritaliani.it, racconta: “il problema delle diete è che dopo un po’ stancano ed in poco tempo si rimettono i chili persi con sacrificio. Dopo diversi miei fallimenti ma comunque con un problema da risolvere perché’ il mio peso eccessivo era diventato un pericolo per la mia salute, ho deciso che avrei ottenuto dei risultati mangiando ciò che non mi faceva pesare l’idea di fare una dieta. Mi serviva in pratica una Happy Diet, e cosa c’è di meglio di una pizza napoletana? L’intento del cuoco è quello di usare la dieta della pizza per creare una sorta di movimento a favore del carboidrato da diffondere in tutto il mondo”. Quindi, con la pizza, si perde peso.

Le regole

Non sono chiarissime, ma fondamentalmente si tratta di mangiare la pizza tutti i giorni. Colazione e cena sono una normale dieta ipocalorica, con prevalenza di proteine. Le regole:

  • non fare la dieta della pizza per più di un mese;
  • non includere condimenti extra e calorici;
  • mangiare la pizza solo a pranzo, mai a cena;
  • bere 2 l di acqua al giorno, con tisane dopo cena;
  • fare tassativamente attività fisica tutti i giorni

Le pizze concesse

Passiamo al concreto, ovvero alla pizza. L’impasto può essere classico e senza accortezze particolari. Il condimento è la parte più importante, e da selezionare. Quindi:

Pizze sì

Le pizze sì sono la pizza marinara (senza mozzarella ma solo con salsa di pomodoro, origano e aglio – NO acciughe), la margherita, la pizza con verdure miste grigliate.

Pizze no

le pizze da evitare sono… tutte le altre! In particolare dovete evitare salumi, condimenti sott’olio come fughi, olive o verdure, formaggi extra, patatine. Per farvi rendere conto, ecco un articolo che svela quali sono le pizze più caloriche.

Menù di esempio

In un giorno, ecco un esempio di dieta della pizza per dimagrire 7 chili in un mese. Si tratta di un menù puramente ipotetico.

  • colazione: latte scremato + 2 fette biscottate + 2 cucchiaini di confettura a piacere
  • spuntino e merenda: frutta
  • pranzo: pizza margherita (o una delle altre concesse, quindi o alle verdure o marinara)
  • cena: pollo/tacchino/pesce + verdure a piacere
  • dopo cena: tisana a piacere

I nostri no

Tutto molto allettante (per davvero), tuttavia è evidente la fuffonata di fondo. Alla fine si tratta di una banalissima e normalissima dieta sbilanciata, che prevede 2 pasti estremamente ipocalorici e uno a base di pizza. Mi direte: in fondo una margherita è come un piatto di pasta. Eh no: l’impasto della pizza è pensante, ricco di lievito, e la mozzarella non è paragonabile alla spolverata di formaggio grattugiato che si mette sugli spaghetti con il pomodoro. In più non si parla da nessuna parte di celiachia, tanto è seria la cosa: nulla sulla tipologia delle farine, nulla sugli amidi.

Abbracciamoci tutti, vogliamoci tanto bene e andiamo dal nutrizionista.