Per capire cosa si intende per “dieta del metabolismo basale” per dimagrire, è necessario far chiarezza su cosa sia il metabolismo basale: come varia da persona a persona, come si possa “misurare”, come solo uno specialista possa dare indicazioni specifiche in merito. Non siti internet, non noi di Dissapore, non il vicino di casa o la migliore amica. Come sempre, infatti, in questo spazio si parla di condizioni o generiche o riportate direttamente da fonti mediche: l’articolo deve essere uno spunto semmai ad un interessamento più approfondito, da uno specialista.
Metabolismo basale
Il metabolismo basale si traduce in un valore che equivale al dispendio energetico di ognuno di noi, giornalmente e a riposo. Per “a riposo” si intende uno stato di inerzia, neutralità termica: supini a respirare – senza quindi stare in piedi o camminare, senza parlare, senza mangiare o bere, senza far movimenti. Alcuni lo chiamano energia di sopravvivenza, ovvero quel minimo indispensabile che serve al corpo per sopravvivere da svegli in un giorno e a 12 ore di digiuno. Tutto il resto è dispendio energetico in più che non fa più parte del metabolismo basale.
Da persona a persona
Si tratta di un valore che varia enormemente da persona a persona. Due uomini di stessa altezza, età e stesso peso possono avere un metabolismo basale enormemente diverso l’uno dall’altro. Più il valore è alto, ovvero più è alto il valore di consumo a riposo, meno si tende a “far fatica” in regime dietetico. Più il valore è basso, più sarà difficile stare in un regime dietetico. In sostanza, banalizzando all’estremo: se io a riposo consumo 10 e tu consumi 15, io farò più fatica a seguire una dieta da 100 calorie rispetto a te, perché dovrò fare come minimo più movimento di te (ad esempio).
I fattori che incidono
I fattori che incidono sul metabolismo basale sono infiniti, ma si può riassumere parlando di:
- condizione generale di salute;
- presenza o no di patologie legate alla tiroide o ad altre condizioni che necessitano l’uso regolare di farmaci;
- assetto naturale (ad esempio la temperatura corporea);
- percentuale di massa magra;
- fattori ormonali;
- età, in quanto il valore diminuisce di circa l’8% ogni decade, dai 60 anni circa in poi
Dimagrire
Metabolismo basale e fabbisogno quotidiano sono fattori strettamente correlati: per vivere, basta ingerire le quantità che consumiamo di base – metabolismo basale – quindi ogni kcal in più deve essere “giustificata” (ovvero deve servire all’organismo, in base alla vita che si conduce: che lavoro si fa, intolleranze, se si deve incrementare la massa muscolare etc etc) e smaltita (capire quanta e che tipo di attività fisica sia necessario fare), se si vuole o deve dimagrire.
Dovete quindi sapere che…
- solo un medico può determinare il vostro metabolismo basale e settarvi un’alimentazione adeguata;
- se si digiuna, il metabolismo rallenta del 20%, il che porta – in una dieta dimagrante – più danno che beneficio;
- se di natura siete di bassa statura, rassegnatevi al fatto di avere un metabolismo basale alto (veloce) quanto quello di una persona più alta ma di uguale peso;
- gli uomini, di base, hanno un metabolismo più veloce rispetto alle donne;
- il fattore genetico è importante, ma è necessario prendere consapevolezza che il metabolismo inizia a rallentare già dopo i 30 anni;
- il concetto di “stare nelle calorie consumate di base” – che si legge in giro – è da prendere con le pinze perché vuol dire tutto e niente. Perché? Perché se io di metabolismo basale consumo mettiamo 100 kcal e voglio dimagrire, non posso mangiare 90 kcal di cioccolato e basta. Piuttosto, devo mangiare 200 kcal di proteine, carboidrati, grassi e verdure aggiungendo 1 h di attività cardio
Insomma, sulla carta sembra sempre tutto molto facile: il corpo è una macchina perfettamente organizzata, che solo noi (e incidenze patologiche) possiamo rovinare. Se poi siete come me, ultratrentenni, in sovrappeso importante, molto alte e con metabolismo basale rasente lo zero, pigre fino al midollo, viene da essere anche un po’ pessimisti… ma mai rassegnarsi! Soprattutto, mai cedere a diete nome e cognome come Lemme, diete a punti, iperproteiche, carb lovers, chetogenica e chi più ne ha più ne metta.