Fratelli d’Italia vola oltre il 28% a queste europee. Ed è pur vero che è incalzato dal PD di Elly Schlein (che porta a casa un buon 24,1%, che poteva essere un 34 se sommato ai voti presi dal Movimento Cinque Stelle), ma la verità è che questo risultato, per molti, è il trionfo personale di Giorgia Meloni. Ed è il segno che la politica attivata da questo governo ha portato risultati buoni per il suo elettorato, che ha evidentemente voluto premiare Giorgia & Co. per il lavoro svolto.
Un lavoro, a ben guardare, che ha moltissimo a che fare con il cibo. Non è un caso – lo abbiamo già detto – che Francesco Lollobrigida, cognato di Meloni e uomo di fiducia del governo sia Ministro dell’Agricoltura: quello, per il Governo Meloni, è un settore chiave, in cui si concentra una grande parte dell’elettorato. Ed è lì che probabilmente Fratelli d’Italia ha ricevuto gli applausi migliori: negli agricoltori, che si sentono spalleggiati, protetti, appoggiati da questo governo, tra difesa del made in Italy, lotta a carni coltivate e innovazioni varie – o critiche – che possano mettere in pericolo l’allevamento tradizionale, anche (eventualmente) sacrificando scelte più ambientaliste, se necessario.
Dunque, questa linea ha pagato, perché con il cibo, in effetti, lavorano moltissimi elettori, che vedono difendere i loro interessi. E che hanno votato (chissà se lo sapevano, in effetti), un programma elettorale che di cibo parla moltissimo.
Cosa dice sul cibo il programma di Fratelli d’Italia
Il cibo, nel programma di Fratelli d’Italia per le Europee 2024, appare già a pagina 5. Il capitolo due del programma (“con gli agricoltori, custodi dell’ambiente e della sovranità alimentare“) sembra scritto di suo pugno dal Ministro Lollobrigida.
“Il Green Deal ha preso di mira il settore agricolo, negando il suo ruolo fonda- mentale nella conservazione e protezione del territorio, nel garantire prodotti di qualità e nella valorizzazione delle aree rurali”, dice il programma FdI. “Gli agricoltori sono stati visti come un “problema”, in realtà sono una risorsa preziosa per far fronte alla crisi climatica. In Europa, ci siamo battuti e continueremo a batterci per valorizzare l’agricoltura e difendere il legame millenario tra terra, popolazione, allevamento e cibo, e per tutelare il lavoro e le eccellenze enogastronomiche italiane, patri- monio culturale e presidio dei territori“.
Le proposte includono il “Rivedere la Politica Agricola Comune (PAC)” ma anche il “Rivedere la normativa sul “Ripristino della natura” per non penalizzare l’agricoltura e l’allevamento“. Per la cronaca, la Legge sul ripristino della Natura prevede per i Paesi dell’UE l’obbligo ripristinare almeno il 30% delle aree terrestri e marine degradate (foreste, praterie, zone umide, fiumi, laghi, coralli) entro il 2030, il 60% entro il 2040 e il 90% entro il 2050. Ecco, nel nome della difesa dell’Agricoltura FdI mette la revisione di questa norma nel suo programma di governo. Ovviamente, non manca “la battaglia contro la produzione e commercializzazione di car- ne e cibi sintetici” e la difesa del settore vitivinicolo, “denunciando ogni iniziativa che indichi il solo consumo dei prodotti della filiera come nocivo per la salute“. Che qui non si capisce bene se il governo intenda combattere l’idea che il vino faccia male alla salute, idea che peraltro è unanimemente sostenuta (anche dal Ministero della Salute, se è per questo).
Le “Eco-follie” di Fratelli d’Italia
Il capitolo tre del programma di Fratelli d’Italia riguarda ancora il cibo, tutto sommato. Il tema è quello definito delle “eco-follie”.
“Il raggiungimento degli obiettivi climatici deve essere economicamente e socialmente sostenibile, senza approcci ideologici, obiettivi irraggiungibili e oneri sproporzionati per cittadini e imprese”, dice il programma, riportando il pensiero già ampiamente espresso da Lollobrigida. “Le eco-follie del Green Deal scritto dalla sinistra europea ci condannano ad una “decrescita infelice”. Vogliamo cambiare queste regole e creare le condizioni per salvaguardare l’ambiente, rendendo le nostre imprese più sostenibili e competitive“, prosegue.
Non solo: c’è anche la pesca nel programma di FdI per le Europee, di cui si dice che è necessario “riconoscere l’importanza socio-economica“, “con una normati- va europea più efficace e rispettosa dei contesti nazionali, che garantisca sostenibilità e redditività ai pescatori“. Anche qui, il tema è di nuovo ecologico, con l’Ue che spesso ha fatto notare che è necessario prendere una strada più sostenibile, perché la pressione sul Mediterraneo è diventata preoccupante.
Insomma, il Lollobrigida-pensiero sembra dominare il programma di Fratelli d’Italia per queste europee, confermando la centralità del settore per Giorgia Meloni e per il suo elettorato.