Dice il saggio: “L’acqua è l’essenza dell’idratazione, e l’idratazione è l’essenza della bellezza” (per la serie: le grandi citazioni). Bere tanta acqua è la regola numero uno per star bene, certo. Ma è altrettanto importante eliminare le tossine e i liquidi in eccesso, causa di malattie o fastidiosi inestetismi. I cibi diuretici naturali possono darci una mano in più grazie alle loro proprietà drenanti e disintossicanti. Ecco quali sono: tarassaco, betulla, biancospino, ginepro, ananas, tè verde, caffè, verga d’oro, ortica, equiseto, pilosella, prezzemolo, carciofo, asparagi e tutti i vegetali ricchi di acqua.
L’aggettivo “diuretico” sta a indicare la proprietà di un alimento o farmaco in grado di stimolare la diuresi, ovvero l’escrezione di urina. I diuretici agiscono aumentando la velocità del flusso urinario e l’espulsione di sodio dall’organismo. Il loro impiego è indicato nel trattamento della ritenzione idrica, alla cui origine possono esservi disfunzioni renali o cardiache, ipertensione e problemi alla circolazione. Più spesso però la sua comparsa è dovuta a uno stile di vita poco sano: in questo caso, includere diuretici naturali nella dieta può essere un buon punto di partenza per migliorarsi, dentro e fuori.
Cerchiamo di capire prima di tutto quali sono le loro caratteristiche generali e i comportamenti corretti per ridurre la ritenzione idrica. Poi, uno per uno, scopriamo insieme quali sono i cibi diuretici naturali e le loro proprietà.
Diuretici naturali e ritenzione idrica
Piante officinali, radici, semi, bacche, fiori: la natura ci regala una gamma ampia e davvero multiforme per aiutarci a eliminare questi maledetti liquidi in eccesso. In cucina poi la lista si allunga, e lo stesso alimento può essere assunto sotto forma di infuso, decotto, estratto, frullato, polvere, insalata, macedonia, cottura al vapore e gocce nel caso dei rimedi fitoterapici. Ma da cosa è determinato l’effetto diuretico di un alimento? Ecco alcune linee guida:
- Elevato contenuto di acqua
- Presenza di caffeina: ad alte dosi l’alcaloide agisce sull’attività di filtrazione dei reni
- Elevato contenuto di potassio: oligoelemento essenziale che promuove diuresi e natriuresi (espulsione di sodio)
- Presenza di vitamine C e B6: svolgono azione antiossidante e di regolazione dell’equilibrio dei fluidi
Ok, e per quanto riguarda la ritenzione idrica? Questa può essere dovuta a disturbi pregressi o fattori genetici, ma c’è da dire che lo stile di vita c’entra parecchio. Sedentarietà, alimentazione ricca di sale e zuccheri semplici, scarsa idratazione, fumo e consumo di alcol sono solo alcuni dei fattori che contribuiscono alla ritenzione dei fluidi. E poi non lamentiamoci di gonfiori, cuscinetti e della temutissima parola con la C (-ellulite), incubo specialmente femminile che non fa sconti di età, forma e peso corporeo. Ecco qualche consiglio utile per ridurne l’impatto:
- Attività fisica: aumenta il flusso di sangue nei tessuti e l’espulsione di tossine tramite sudorazione
- Idratazione: essere disidratati è pericoloso (specialmente durante la stagione calda) e può aumentare il rischio di ristagno dei liquidi
- Ridotto consumo di sale: il sodio trattiene acqua e può causare ritenzione
- Assunzione di magnesio: l’elettrolita aiuta a regolare il bilanciamento dei fluidi
Queste le linee guida, tenendo presente che ognuno di noi ha necessità, caratteristiche fisiche e metabolismi diversi. Per questo motivo, prima di assumere preparati o integratori diuretici consigliamo caldamente di consultare il medico.
Tarassaco
Il dente di leone che “sbrana” la ritenzione idrica? È il Taraxacum officinale, pianta delle Asteraceae le cui virtù medicamentose sono note fin dall’antichità. Protagonista della tavola primaverile con la torta erbette e riso di Pasquetta o nel mazzetto di preboggiòn che riempie i pansoti tipici liguri, il tarassaco è anche un potente diuretico naturale. In particolare vengono usate foglie e radici, i cui princìpi attivi sono attribuiti a sali di potassio, flavonoidi e lattoni sesquiterpenici. Da consumare sotto forma di infusi e tisane, estratto e tintura madre.
Betulla
L’alfa e omega della dieta anticellulite è proprio come ce la immaginiamo: candida, snella e altissima. In una parola, la betulla. Albero tipico delle zone temperate, la betulla è conosciuta per le proprietà drenanti, antisettiche e antinfiammatorie. In erboristeria la troviamo sotto forma di foglie, gemme e corteccia ricche di quercetina, flavonoide altamente antiossidante e responsabile dell’effetto diuretico. Da assumere in infuso, tintura madre ed estratto idroalcolico.
Ortica
Ahia… dice la ritenzione idrica. Sarà anche la più pungente tra le piante infestanti, ma l’ortica nasconde numerosissimi usi e benefici in ambito terapeutico, tessile e culinario (per chi se lo fosse perso, qui vi spieghiamo come cucinare con le ortiche). L’ortica è ricca di ferro, acido folico e clorofilla e vanta proprietà antianemiche, emostatiche e disintossicanti. Le foglie in particolare sono usate a fini diuretici e per il trattamento di artrite, reumatismi e dolori muscolari. Si consumano bollite in decotto (e se vi avanzano, perché no, in risotto!).
Caffè
L’azione diuretica e antiossidante della caffeina ha una sola condizione: la non-assuefazione. E qui le cose si complicano per noi italiani, abituati a tazzine di caffè che si accumulano nel corso della giornata. In pratica, è stato dimostrato che sì, alte dosi di caffeina (250-300 mg) contribuiscono in modo efficace alla diuresi: tuttavia, lo stesso effetto è assai minore per chi ha sviluppato un’alta tolleranza alla bevanda. E voi ce la fareste a rinunciare al caffè quotidiano in cambio di un cheat day ogni due-tre settimane in cui ci date giù a secchiate? Noi abbiamo forti dubbi ma, qualora il caffè diventasse un rito pressoché esclusivo, ecco una lista dei migliori da comprare online
Tè verde
Anche il tè verde, in particolare matcha e bancha, ha effetti diuretici sull’organismo. Il principio attivo responsabile è sempre la caffeina, chiaramente in misura minore rispetto al caffè e con lo stesso meccanismo di tolleranza e assuefazione. In cambio però il tè verde porta con sé ulteriori benefici: è ricco di clorofilla, polifenoli antiossidanti e l’amminoacido L-teanina addetto alla produzione di serotonina e dopamina che aiutano buon umore, memoria e concentrazione. Bere tè verde dunque è sempre una buona idea, ma bisogna saperlo fare: ecco come si prepara il tè matcha.
Biancospino
L’amico del cuore? Cercatelo nel biancospino, arbusto della famiglia delle Rosaceae di cui si consumano foglie, fiori e bacche, piccole drupe rosse dalla consistenza farinosa. Sono note in particolare le sue proprietà ipotensive, vasodilatatrici e cardioprotettive che lo rendono un vero e proprio alleato del benessere cardiaco. Recenti studi ne hanno dimostrato l’effetto diuretico e di regolarizzazione dei fluidi: per contrastare la ritenzione idrica usatelo sotto forma di tè.
Equiseto
Anche detto “coda cavallina”, l’equiseto è l’unico rappresentante rimasto di una famiglia antichissima, le Equisetaceae. Si presenta come una felce con fusto e cresce spontaneamente senza fiori e semi perché, curiosamente, si riproduce grazie alle spore. Insomma, un vero outsider naturale che allo stesso tempo ci regala una miriade di proprietà. Ricchissimo di silice e sali minerali, è un potente diuretico e mineralizzante soprattutto a beneficio di ossa, unghie e capelli. Aiuta a eliminare le scorie metaboliche, a proteggere i capillari e cicatrizzare i tessuti, smagliature comprese. Da scoprire tramite infusi home made.
Pilosella
Altro che stella alpina: il genus pilosella è il vero protagonista delle montagne italiane, con più di un centinaio di specie diverse distribuite sull’arco alpino. Questo nutrito gruppo di piante a fiore delle Asteraceae possiede note proprietà diuretiche e antibiotiche con azione specifica sulle vie urinarie. L’uso fitoterapico è consigliato contro ipertensione, cistite e cellulite da consumare in decotto, estratto secco e tintura madre.
Ginepro
Dal gin artigianale all’arrosto della domenica, il ginepro è protagonista a tavola e nel bicchiere. Da oggi sapete anche che, oltre ai ben noti effetti antireumatici e antisettici, stimola la diuresi. L’infuso di bacche di ginepro in acqua bollente può aiutare a eliminare i liquidi in eccesso: ciò non vale, purtroppo, sotto forma di distillato (sigh!).
Verga d’oro
Solidago virgaurea potrebbe essere tranquillamente il nome di una bacchetta magica: letteralmente “il ramoscello d’oro che guarisce tutto”, questa pianta fa fede al suo nome. La verga d’oro fa parte delle Asteraceae e vanta proprietà diuretiche, astringenti, antinfiammatorie, decongestionanti corredate da princìpi attivi quali saponine, flavonoidi, mucillagini e tannini. Le foglie che crescono sulla sommità vengono usate per decotti, infusi e sciroppi.
Prezzemolo
Toh, sempre in mezzo! E meno male perché il prezzemolo, oltre agli innumerevoli usi in cucina, svolge un’importante azione diuretica e di regolazione della pressione. Il modo migliore per mangiarlo è sicuramente crudo, con tutti i benefici di vitamina C, betacarotene e potassio, quest’ultimo il vero responsabile dell’espulsione dei liquidi in eccesso. Spargetelo un po’ ovunque, lui di certo non disdegna.
Carciofo
L’ortaggio primaverile più versatile e gustoso è anche un ottimo diuretico naturale. Il carciofo stimola la funzionalità epatica e renale, contrasta ipercolesterolemia e ipertensione e migliora i processi digestivi e della diuresi. La sua arma numero uno è il potassio, seguita a ruota dalle fibre e da un buon contenuto di acqua. Per un effetto davvero salutare è bene limitare la cottura al minimo: gustate i carciofi crudi o al vapore – ma vi lasciamo una lista di ricette per valorizzarli che non si sa mai.
Ananas
Siamo abituati a gustarlo a fette o in preparazioni dolci dal sapore esotico come la crema di ananas con riso rosso e papaya (MAI sulla pizza!). Eppure dell’ananas si consuma il gambo, almeno per quanto concerne l’effetto anti ritenzione idrica. Il principio attivo protagonista è la bromelina, sostanza decongestionante che stimola il drenaggio dei focolai infiammatori utile contro edema, lividi e cellulite. Inoltre, i suoi acidi organici hanno azione drenante e diuretica. Il gambo di ananas viene di solito somministrato sotto forma di estratto secco in capsule o preparati per bibite. Giusto per, ricordiamo che il frutto è comunque un’ottima fonte di potassio, manganese, vitamina C e betacarotene: tutto da mangiare quest’ananas (ma, ribadiamo, MAI sulla pizza!).
Asparagi
L’asparagina non è solo una (deliziosa) specie di turione selvatico per fare la frittata. Si tratta infatti della sostanza responsabile, insieme al potassio, dell’azione diuretica degli asparagi, ortaggi primaverili per eccellenza di stagione a marzo e aprile. D’altronde ce ne accorgiamo subito delle tossine espulse dopo una mangiata di asparagi: ma non soffermiamoci su certi dettagli. Pensiamo piuttosto a tutti i modi in cui possiamo gustarli: ad esempio con una delicata crema di asparagi selvatici e fave, aka la primavera (diuretica) nel piatto.
Vegetali ricchi di acqua
Ça va sans dire, l’acqua è una componente fondamentale per determinare l’azione diuretica di un alimento. Cetriolo, anguria, peperone, finocchio, lattuga, melone e sedano rientrano tutti nel novero di frutta e ortaggi costituiti prevalentemente da acqua insieme a tante fibre, vitamine e sali minerali ideali per depurare e idratare l’organismo. Consumateli secondo stagione e preferibilmente a crudo, specialmente nel caso di peperoni e sedano. E se volete un effetto ancora più idratante, abbinateli all’acqua detox insieme a spezie ed erbe aromatiche.