“Da quando ho letto delle sofferenze degli animali che viaggiano verso il macello, e quindi verso la morte, m’è passata la voglia di mangiare carne. Posso farne a meno della carne. E lo farò. Stiamo parlando di creature fantastiche. Come si fa a ucciderle? Come si fa a mangiarle?“.
Queste parole non provengono da genitori molto democratici che allevano figli con la mente aperta, meglio se vegani.
No, queste parole provengono dal meraviglioso mondo di Silvio Berlusconi, che dopo quasi ottant’anni trascorsi sulla terra sarebbe diventato vegetariano, sostiene oggi il Corriere della Sera.
Mica facile capire, se di mezzo c’è Berlusconi, quanto l’inaspettata conversione sia dovuta a un sincero rispetto per gli animali e non ai dati Eurispes 2016, secondo cui gli italiani vegetariani e vegani aumentano al ritmo di 1600 al giorno.
Erano il 6% nel 2013. Sono diventati il 7,1 nel 2014. E l’8% nel 2015 (di questi, il 7,1 per cento è vegetariano tout court mentre lo 0,9 è vegano, e quindi rifiuta anche i cibi che contengono derivati di origine animale). Una moda che si sta trasformando in fenomeno di massa: in soli 365 giorni un 2,3 per cento in più degli intervistati dall’Eurispes avrebbe imboccato lo stesso sentiero del leader forzista.
Pesa l’allarme lanciato lo scorso ottobre dall’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, su carne rossa e insaccati, ma a parte questo in Italia i consumi di carne diminuiscono al ritmo del 5% ogni anno, mentre contemporaneamente aumentano le vendite dei prodotti legati alla tavola vegetariana.
Le bevande sostitutive del latte (alla soia, al riso, alla mandorla) sono cresciute del 17% nel 2015, e perfino aziende sinonimo di latte come Granarolo lanciano linee di sostituti vegetali del latte, ma gli incrementi a doppia cifra riguardano anche i formaggi di soia (24%) o le zuppe di verdura pronte (38%).
Anche la ristorazione si è accorta della tendenza.
Nel franchising s’impongono catene come Veggie Days e Universo Vegano, si moltiplicano le pasticcerie vegane, nei supermercati il fatturato annuo generato dalla vendita di prodotti a base vegetale cresce e vale ormai 320 milioni di euro.
Perfino Findus ora ha il suo hamburger vegetariano. Coop ha la linea ViviVerde, Pam Veg&Veg, Esselunga VeganOk, Despar Veggie.
In definitiva, qualunque sia il motivo per cui Berlusconi è diventato vegetariano, sincero slancio animalista o sottile calcolo politico (come se non bastasse il 43,3% di italiani vive con almeno un animale domestico), il capo di Forza Italia si conferma inesauribile trend setter.
Ha anche dato disposizioni alla cucina della sua residenza di Arcore, chiedendo che venga “evitato di fare il ragù usando la carne”.
[Crediti | Link: Vanity Fair, Adn Kronos, Dissapore]