Quando arriva in pompa magna un rapporto dall’ OMS, è sempre bene drizzare le orecchie. Questa volta l’Organizzazione Mondiale della Sanità punta il dito sui dolcificanti, perché sono nutrizionalmente indegni, rischiosi nel lungo termine, e per giunta – e questa è la vera stoccata che in fin dei conti merita la notizia – non fanno dimagrire.
Già quelli accennati sono ottimi motivi per evitare i dolcificanti “non zuccherini” ma abbiamo voluto approfondire una questione che va ben oltre la salute fisica delle persone.
Insomma i dolcificanti sono bocciati su tutta la linea, al netto delle varie sostanze e alternative attualmente in commercio e ampiamente usate. Ne ho preso atto e mi sono fatta anche ulteriori domande, ed eccoci qui con poche buone notizie (ebbene, la Coca Zero mi mancherà moltissimo, con buona pace dei Pinguini Tattici Nucleari).
1. Non fanno dimagrire
A mettere le cose nero su bianco è il direttore dell’OMS per la nutrizione e la sicurezza alimentare – il dott. Francesco Branca: “le persone devono prendere in considerazione altri modi per ridurre l’assunzione di zuccheri liberi, come il consumo di alimenti con zuccheri naturali, come la frutta, o cibi e bevande non zuccherati. Gli NSS non sono fattori dietetici essenziali e non hanno valore nutrizionale“. La notizia è articolata ma il succo e la posizione sono ben chiari. Aspartame, ciclamati, sucralosio, saccarina, tutto ciò che deriva dalla stevia (etc. etc.) non solo, dunque, sono inutili se si desidera un calo ponderale ma sono anche inutili in senso più generale: non nutrono, non contengono elementi che ci possano giovare in qualche maniera.
Ricordo bene un video divulgato da Dario Bressanini a proposito della Cocacola zero e di tutti gli alimenti zero. Sostiene che “sembra che gli edulcoranti siano inutili per ridurre l’apporto calorico. Nel momento in cui bevo una bevanda zero sto assumendo davvero meno calorie, ma quello che succede e dagli studi fatti è che si innesca un meccanismo psicologico per cui le persone che abitualmente consumano bevande/alimenti “zero” in realtà assumono sempre la stessa quantità di calorie giornaliere“.
Innescano un’attitudine poco sana
Si parla proprio di un’attitudine psicologica malsana: ho bevuto una cosa “zero” calorie, a pranzo ho mangiato un alimento “light”, quindi ho ancora margine per mangiare di più. E, questo “di più” non è in realtà un margine bensì un vero e proprio eccesso. Se non si sta attenti, dunque, più zero e light consumiamo e più rischiamo di esagerare e addirittura mettere su peso. O, comunque, di certo non di dimagrire.
Effetto rinculo sull’appetito
In un articolo online su fondazioneveronesi.it si parla di quanto appena descritto, aggiungendo un dettaglio ulteriore: gli edulcoranti stimolano l’appetito, e non solo per un effetto psicologico. Ecco quanto descritto, riportando un’indagine dell’Università di Sydney: “abbiamo sottoposto per un certo periodo degli animali a una dieta con dolcificanti ed abbiamo visto che hanno cominciato a mangiare molto di più. Nel caso dei moscerini della frutta, dopo cinque giorni di questa alimentazione, addirittura il 30 per cento in più. Altri studi sono stati fatti con i topi per vedere se la reazione era la stessa nei mammiferi, a cui l’uomo appartiene. E l’ingrassamento delle cavie, messe allo speciale regime per sette giorni, non si è fatto attendere: ben più voraci del solito”. Insomma, come si legge, i dolcificanti attivano un falso segnale che induce a mangiare di più.
2. Non sono il massimo per l’organismo
Dario Bressanini, nel video sopra citato, entra nei particolari: “il nostro corpo, di queste sostanze che sono dolci ma non sono zuccherine, non sa che farsene, le vuole eliminare il più velocemente possibile. Nel momento in cui ha capito che non sono zuccheri e che non possono essere utilizzate per darci energia, le vuole distruggere ed eliminare. Questo indipendentemente che siano naturali o di sintesi: dite la stevia è naturale quindi non fa male… ma no, il nostro corpo non distingue le sostanze naturali (che poi, la stevia è vietata ma si usa stevioside) o non naturali e non ha senso la distinzione. Gli zuccheri non zuccheri sono tutti schifati dal nostro corpo, che cerca di eliminarli. Eliminandoli spezza le molecole in molecole più piccole, e prima che queste ultime vengano eliminate (per esempio con l’urina) dobbiamo capire se fanno dei danni mentre le eliminiamo: ecco perché per ciascuno degli edulcoranti sono necessari studi apposta“.
Effetti indesiderati
Quando ero ragazzina girava un brusio di voci sul fatto che, al massimo, un eccesso di dolcificante potesse portare attacchi di dissenteria o crampi addominali. L’OMS dipinge orizzonti ben diversi, descritti con “potenziali effetti indesiderati” quali un aumento del rischio di diabete di tipo 2 e malattie di tipo cardiovascolare.
Mi sovviene anche una recente polemica di marzo 2023 sul più famoso dei sostituti dello zucchero, ovvero l’eritritolo, il beniamino delle ricette fit e della chetogenica. Sembra tutto magico, ma recentemente si è parlato anche in questo caso di dubbi sulle ripercussioni negative che questo sostituto potrebbe provocare al cuore… si parla di infarto e ictus.
3. Sono alleati dei disturbi alimentari
Tra reazioni fisiche innescate e meccanismi psicologici non salubri, non è difficile dedurre il perché i dolcificanti siano associati all’aumento dei disturbi alimentari. Attenzione, per disturbi alimentari non si parla solamente di bulimia, anoressia e binge eating ma anche malnutrizione conseguente a una cultura errata sul cibo o addirittura a disinformazione. Su Tik Tok per esempio, e non solo, fioccano ricette che demonizzano zucchero e carboidrati e passano il messaggio che sia intelligente e producente puntare su alternative non zuccherine.
Il mondo fit e chetogenico
Mi dispiace battere sempre sullo stesso chiodo – e mi sono già espressa sulla moda malsana delle ricette cosiddette fit e sulla diffusione a macchia d’olio della dieta chetogenica (nata in ambito militare, rendiamoci conto) – ma sono tutt’ora convinta che ci sia un impiego improprio dei dolcificanti da parte di troppe persone che elargiscono consigli in merito. Il foodblogging è tra i maggiori responsabili, grazie alle sponsorizzate fatte con leggerezza. Infatti, da tik toker (o instargrammers) a nutrizionisti il passo è breve e parlarne in maniera assillante, diffondendo comunicati ufficiali come questo dell’OMS, è l’unica arma che per ora si ha a disposizione.