Io lo conosco bene quello sguardo. Ti squadra ironico da capo a piedi e ti mette alla porta con un cortese “mi spiace signore, non abbiamo la sua taglia”. Peso 120 chili e quindi posso capire come si è sentita la signora romana che la compagnia aerea EasyJet ha lasciato a terra perchè troppo grassa. È successo allo scalo di Bari, dove la solita top model al banco d’accettazione, le ha negato il volo: “troppo pesante” ha detto l’hostess “o paga biglietto doppio o non sale a bordo, è il regolamento”. Non contenta, la iena in divisa ha invitato la “cicciona” a salire sulla bilancia per mostrare la vergogna del sovrappeso all’universo mondo. Inutili le proteste: la signora è dovuta tornare a Roma in macchina, non prima di aver denunciato l’umiliazione ai giornali. La compagnia aerea EasyJet naturalmente nega tutto e dichiara che per loro non esiste un regolamento del genere, ma la stessa non è nuova a bravate del genere: il 17 agosto ha lasciato a terra un disabile in carrozzella perchè privo di accompagnatore. Dicevo all’inizio che ho fatto il callo alle spiritosaggini sulla mia taglia, ma quanto successo a Bari è molto peggio: per la Easyjet non siamo persone ma una merce che viaggia a peso, alla faccia della sbandierata sensibilità verso il cliente. So che non succederà, ma a questo punto logica vorrebbe la revoca della licenza per il trasporto passeggeri. O no?