Se c’è un alimento totalmente incompatibile con qualsiasi dieta ipocalorica, quello è l’alcol: in estrema sintesi, si posiziona immediato nelle maniglie dell’amore. Il problema è anche maggiore se appartieni alla categoria delle adolescenti con sciagurate tendenze anoressiche, MA comunque obbligata ai riti social dell’aperitivo, dell’happy hour, con possibili devianze iperalcoliche: come si fa a mettere insieme le due esigenze? Alzando il livello del disordine alimentare: “sfiancanti digiuni di 24, 48 ore. Solo acqua e sigarette per tenersi in piedi fino alle 7 di sera. È il rito pre-happy hour per molte adolescenti anoressiche”. La persona oggetto di questo studio – segnatevi il neologismo, drunkoressia – bilancia l’apporto calorico del cocktail aumentando i ritmi del digiuno, a scopo preventivo. L’abuso alcolico facilita la pratica del vomito indotto, comune alle persone afflitte dal triste disordine alimentare. Colpisce, poi, un dettaglio nel ritratto dell’anoressica-alcolista, una giovane apparentemente irreprensibile, anzi “con l’inseparabile bottiglia d’acqua nella borsa, utile per reintegrare i liquidi”; io ho sempre identificato questo elemento come un segnale salutista. Errore.