A furia di gridare al lupo al lupo, nessuno ci credeva più. Erano mesi (più probabilmente anni) che si vociferava con insistenza della volontà di trasferirsi a Torino di Christian Milone, una delle più interessanti giovani mani della cucina piemontese, neostella Michelin 2016 con la sua Trattoria Zappatori di Pinerolo.
Alla fine, dopo tanti annunci e progetti mai davvero partiti, nessuno si aspettava davvero un apertura torinese.
D’altronde, Milone ha l’entusiasmo dei giovani, quello che spesso porta a fare il passo più lungo della gamba, e non ha mai nascosto la sua ambizione di arrivare alle grandi città.
Prima Torino, per poi magari un giorno conquistare Milano.
Questo c’è nella mente del giovane chef piemontese, che nel frattempo lavora su un progetto dopo l’altro, cercando di rendere più solide la basi che lo hanno portato, dopo tanta fatica e lavoro, a guadagnarsi la prima stella Michelin.
La sua ambizione, al di fuori delle porte della sua Trattoria Zappatori (in cui convivono un menu tradizione e un menu di sperimentazione, la “gastronavicella”), è quella di tenere alto l’onore della vera cucina tradizionale piemontese.
Un progetto che non ci dispiace, in effetti, visto che non sono mai abbastanza le risposte alla domanda “dove mangio un plin fatto ad arte, a Torino?”.
Oggi, c’è sicuramente un’indicazione in più da dare a chi vi ponga questo quesito. Perché lo chef, contro ogni previsione, questa volta non scherzava quando gridava “al lupo”.
Un po’ in sordina, senza far troppo rumore, ha aperto Hafa Storie, un interessante progetto torinese che vede coinvolti lui e la sua cucina della tradizione, che convivono fianco a fianco con una proposta di cucina marocchina.
L’idea è nata da Milli Paglieri, che da queste parti anni fa aveva aperto il locale di successo Hafa Café, dimostrando tutta la sua passione per il Marocco, che con Hafa Storie vuole rappresentare in una sorta di “seconda generazione”, contaminata con la cultura torinese.
Niente (con)fusioni: da un lato del menu c’è la cucina rigorosamente piemontese di Christian e del suo allievo Marco Valentini; alcuni esempi: carne cruda di fassona, vitello tonnato, cipolla al forno, tajarin al tartufo e i magistrali plin con olio e parmigiano.
Dall’altro una cucina dai sapori più etnici della cuoca marocchina Aicha (tajine, cous cous, farro, piccola pasticceria). Eventualmente, a decidere di mescolare le due cose, è il cliente, che può ordinare piatti da entrambe le proposte.
Una scelta che può sembrare curiosa, ma che assume un chiarissimo significato non appena viene contestualizzata. Siamo a Torino, città dove la seconda comunità straniera, con circa 20mila residenti, è proprio quella marocchina. E siamo nel centro di Porta Palazzo, il gigantesco mercato cittadino che è esattamente il cuore pulsante di quella comunità.
Uno spazio che, dopo molti anni faticosi, è diventato un perfetto esempio di convivenza tra etnie diverse, con banchi piemontesi e storici che vendono topinambur accanto al banco di spezie o alla macelleria Halal.
Qui, nella bellissima, scenografica e finora parecchio sottovalutata Galleria Umberto I, ha aperto Hafa Storie. Un progetto che quindi ha una sua logica ben chiara, e s’inserisce nel tessuto della città con un racconto fedele di una certa contemporaneità.
Ma noi non guardiamo solo al progetto, guardiamo innanzitutto alla sostanza. E possiamo affermare che i plin di Christian Milone sono una delle proposte più fedeli alla tradizione piemontese che si possa trovare in questo momento in città, nonostante vengano serviti –come tutto ad Hafa Storie– nelle scodelle dalle decorazioni marocchine.
Parliamo dei plin perché, con la loro sfoglia dalla consistenza perfetta con un ripieno che renderebbe orgogliosa ogni nonna piemontese, portano la bandiera di un’idea di cucina che comprende tante altre ricette, come un gustosissimo vitello tonnato chiuso in deliziose caramelle.
Il tutto, in una proposta informale che vi permetterà di assaggiare la cucina stellata di Milone a prezzi più che ragionevoli (come d’altra parte succede alla sua Trattoria Zappatori, uno degli stellati con il miglior rapporto qualità prezzo in Italia).
Un servizio sinformale, che vi porterà al tavolo una scatola completa di tutto il necessario per apparecchiarvi il tavolo, una comanda fai da te, su cui ogni tanto lo chef riceve dichiarazioni d’amore, come non manca di farci notare sulla sua pagina Facebook, e la possibilità di ordinare tante proposte in versione mezza porzione, in modo da assaggiare cose diverse anche durante una pausa pranzo veloce.
Con 30 euro ne uscirete soddisfatti. Ma le possibilità sono molte, visto che l’Hafa Storie è anche cocktail bar e locale per aperitivi.
In questo caso, se volete sedervi qui dalle dieci del mattino fino a chiusura, non siamo in grado di fare una previsione di quanto spenderete. Ma siamo certi che avrete di che divertirvi.
Hafa Storie
Galleria Umberto I, Torino
011 1948 6765
www.hafastorie.it