Wow, la ristorazione torinese. Tra le cose che ci fanno andar fieri della nostra città (e i Torinesi non solo sono fieri di Torino, generalmente la amano alla follia) c’è sicuramente l’aver precorso i tempi, investendo sul buon cibo ancor prima che tutti lo chiamassero “food”.
Torino è una città in cui a ristoranti di lunga e lunghissima tradizione si sono sapute affiancare e affermare novità più o meno ardite, che hanno portato molto in alto il livello medio.
Insomma, Torino è –per fortuna nostra– una città dove si mangia bene. E dove, con qualche accortezza, si può anche spendere poco per mangiare bene.
Il Salone del Gusto 2016, che con il suo inedito mood itinerante vi porterà a passeggio per le vie della città, è sicuramente l’occasione perfetta per scoprire questo ricchissimo panorama culinario.
Per non farvi sedere in una tavola a caso, abbiamo pensato di preparare per voi una mini guida alle trattorie e ai ristoranti torinesi. Per tutte le tasche, per tutti i gusti, in tutta la città.
Venticinque nomi mi avevano chiesto, e alla prima stesura è venuta fuori una lista esatta di venticinque posti, senza necessità di scremature o aggiunte. Allora ho pensato che fosse giusto non rivederla e lasciarla così com’era, perché –evidentemente– questi sono i miei posti del cuore, i primi venticinque che mi vengono in mente se devo dare un consiglio a un amico.
INTORNO AI 10 EURO
1. Horas Kebab
via Berthollet, 24
“Ma come? Parliamo di mangiar bene, e il primo posto che ti viene in mente è un kebabbaro?”
Sì. Come qualsiasi torinese racconterà, Horas è qualcosa di più di un semplice kebabbaro.
Horas è l’anima di San Salvario, il quartiere cittadino più brulicante di vita. Horas è un pilastro dello street food torinese, aperto praticamente 24 ore al giorno.
Se alle 6 del mattino sentite di dover tappare un buco nello stomaco, Horas è il posto che fa per voi. Se cercate qualcosa di meglio, proseguite questa lista. Noi, però, dovevamo citarlo.
2. Poormanger
via Maria Vittoria, 32/d
Daniele, Marco e Valerio hanno ideato un format semplicissimo qualche anno fa: portare in Italia le patate ripiene e farcirle con tutti i prodotti che il nostro meraviglioso territorio ha da offrire.
Così è nato Poormanger, e da allora non si è mai fermato: il loro locale molto informale è amatissimo dai Torinesi, che lo riempiono più o meno a tutte le ore.
Durante il Salone del Gusto, potrete assaggiare le loro buonissime jacket potatoes (in quattro ricette studiate ad hoc per l’occasione) anche nell’area food truck di piazza Castello.
3. Ranzini
via Porta Palatina 9/G
Dietro la commercialissima via Garibaldi, si nasconde quest’angolo della Torino che fu, una vera chicca per appassionati.
Di piole (che in piemontese sta più o meno per “trattoria”) vecchio stile come Ranzini, in città, ne sono rimaste davvero poche: qui si beve un bicchiere di barbera, si fanno due chiacchiere, si mangia un uovo sodo, si beve un altro bicchiere di barbera, si assaggia qualcosa: un’acciuga al verde, un vitello tonnato, un’insalata russa.
Poi, si ricomincia da capo con le chiacchiere (e il barbera, naturalmente).
4. Cucina popolana di Marco Brusconi
Tettoia dell’orologio, stand 71
È una novità degli ultimi anni, questo posticino nel cuore del mercato di Porta Palazzo, eppure i Torinesi già lo amano.
Sarà perché è in uno spazio storico, vivo, come solo un mercato sa essere. Sarà perché ci si può mangiare la più sapida cucina di strada della città: panini col lampredotto, con la porchetta, con la meusa. Trippa, lingua al verde.
Non solo panini, in realtà, ma anche primi e secondi.
5. Laleo
corso Verona, 38/E
Forse è un tantino fuori mano per chi è al Salone del Gusto, ma Laleo è una chicca che vale una deviazione.
Un posto dal gusto tutto femminile, che serve sostanzialmente tre –buonissime– cose: le zuppe, le poche (ovvero tasche di pasta lievitata farcite con ogni bendiddio) e le dorate (chiamateli arancini, se volete o, come fanno da Laleo “risotti da passeggio”).
6. Pizzeria da Gino
via Monginevro, 46
Anche Gino è un po’ decentrato, ma è una tappa fondamentale per chi vuole conoscere una specialità della tradizione torinese: la pizza al tegamino (o al padellino, che dir si voglia). Più piccola, più alta, farcitissima.
Se arrivate fin qua per assaggiarla, non perdetevi per nulla al mondo la farinata di Gino, un’istituzione in città.
TRA I 20 E 30 EURO
7. Cammafà
via Saluzzo 35/b
Torino è, in fin dei conti, una città del Sud: la scorsa è una generazione di Italiani provenienti da ogni regione, per lo più meridionali, giunti qui chiamati da mamma Fiat.
Questo fa sì che a Torino si mangi un’ottima pizza napoletana.
Se ve ne viene voglia, Cammafà è sicuramente un porto sicuro in zona Salone del Gusto.
8. Trattoria Bon…Bon
via Martorelli, 23
Davvero qui siamo fuori zona, rispetto al Salone del Gusto. Siamo fuori zona rispetto a tutto, in realtà, perché non è che questo quartiere abbia granché da offrire.
A parte il Bon…Bon.
Che è assolutamente un unicum nella ristorazione cittadina, con una solida cucina tradizionale e una degustazione di nove (nove!) portate a 22 euro.
9. Piola da Celso
via Verzuolo, 40
Se volete fare una vera esperienza di cucina piemontese casalinga, e passare una serata divertente in compagnia del buon Celso (oste torinese senza peli sulla lingua) e delle sue figlie (che hanno preso tutto dal padre), non perdetevi assolutamente una serata da queste parti.
10. Trattoria Coco’s
via Galliari, 28
Intorno al Valentino (e quindi in zona San Salvario), Coco’s è probabilmente quanto di più autentico e verace troverete per mangiare.
Una piola old style, tutta perlinato e cose (fotografie, cartoline, memorabilia) appese alle pareti.
Una cucina casalinga, sapida, fatta di cose semplici (su tutte, hanno la meglio le minestre e, tra i secondi, la cotoletta alla milanese).
11. Trattoria Valenza
via Borgo Dora 39
Se esistesse un premio per la piemontesità, i Valenza lo vincerebbero di sicuro.
Sia per la lunga tradizione che li vede star lì dove sono da sempre. Sia per il posto dove stanno nel mezzo del Balon, il mercato dell’antiquariato torinese (il sabato e ogni seconda domenica del mese).
Sia – soprattutto – per la cucina, fatta di buonissime ricette super piemontesi.
12. La maison di Chez Rinoò
via San Francesco da Paola 9
Se scegliete di venire qui, dovete essere un filo masochisti. Non per il cibo, per carità. Quello è buonissimo, casalingo, preparato dal mite Rinòo.
È di Bruna (detta Brunilde), sua moglie, che dovete aver paura. Perché lei vi sgriderà, questo è sicuro.
Ma se riuscirete a farvela amica, alla fine vi regalerà perfino uno zuccherino sotto spirito e una barzelletta sporca.
13. Le Putrelle
via Valperga Caluso, 11
Come si fa a non voler bene alle Putrelle? È un posto semplice, carino, dove sentirsi coccolati.
La cucina di Martino non delude mai, né quando sceglie la tradizione piemontese (vitello tonnato o insalata russa), né quando realizza qualche omaggio alla sua terra d’origine, la Puglia.
TRA I 30 e I 50 EURO
14. La Sartoria
via Sant’Anselmo, 27
È un vero gioiellino di San Salvario, La Sartoria. Una cucina creativa, interessante, divertente e –cosa più importante– buonissima. Una proposta che cambia spesso e non è mai banale.
Il posto giusto dove fare una cena romantica, uscendo incredibilmente soddisfatti senza spendere troppo.
15. Le Vitel étonné
via San Francesco da Paola, 4
Che il Vitel étonné sia una delle tappe fondamentali della nuova –solida– tradizione culinaria piemontese, lo dimostra il successo che ha avuto in questi anni.
La proposta è tradizionalissima, l’atmosfera è quella di un’osteria moderna: un posto perfetto per una pausa pranzo veloce ma piacevole.
16. Ristorante Consorzio
via Monte di Pietà, 23
La fama del Consorzio ha ormai varcato i confini torinesi: questo è probabilmente il posto con il miglior rapporto qualità prezzo della città.
La prima (la qualità) è a davvero alta: materie prime selezionatissime, attenzione alla cucina, recupero di ricette della tradizione che pochi hanno il coraggio di proporre (per dire, se amate le interiora, in carta qualcosa lo troverete).
Il secondo (il prezzo) è da vera trattoria: il degustazione sta a 34 €.
17. Scannabue
largo Saluzzo, 25/H
Eccoli, gli altri enfant prodige della ristorazione “easy” ma di qualità torinese. Insieme al Consorzio, Scannabue è probabilmente uno dei ristorantini che meglio porta avanti la nuova leva culinaria di Torino.
Grande qualità, una cucina mai scontata e una grandissima attenzione ai vini.
18. La Madia
corso Quintino Sella, 85/a
Ded, chef della Madia, ha una storia da raccontare per ogni piatto che serve. Questo significa che dietro a ognuna delle sue creazioni c’è sentimento, e si vede.
Siamo in precollina, dove inizia la Torino più verde: se volete staccare un attimo dalla folla, è qui che dovete venire.
Una grande creatività e una cucina molto sicura regalano buonissimi piatti di grande effetto.
OLTRE I 50 EURO
19. Tre galline
via Bellezia, 37
Perfino mia nonna, se avessi avuto una nonna piemontese, vi avrebbe consigliato di andare a mangiare alle Tre Galline. È non è poco, per un ristorante, essere consigliabile per più di una generazione.
Eppure, le Tre Galline continuano a essere uno dei punti di riferimento della cucina tradizionale piemontese in città.
20. Mare Nostrum
via Matteo Pescatore, 16
Normalmente, amo mangiare il pesce quando sono al mare. Stop.
Però, per il Mare Nostrum, la mia regola fa volentieri un’eccezione.
Questo è IL posto torinese dove mangiare del pesce: cucinato, fresco, declinato in tante ricette dai sapori mediterranei, che portano un po’ di mare a Torino.
21. Piano 35
corso Inghilterra, 3
Chiamateci provinciali, se fino all’altro ieri non abbiamo mai mangiato in cima a un grattacielo. Però, ora che –per opera di Renzo Piano e di Intesa Sanpaolo– possiamo farlo, abbiamo deciso di farlo come si deve.
La cucina è quella di Ivan Milani, bravissimo giovane chef che propone un interessante menu farcito qua e là di contaminazioni asiatiche.
22. Ristorante Spazio 7
via Modane, 20
Innovativo come un museo d’arte contemporanea, creativo come uno dei migliori giovani chef che la città ha da offrire.
Spazio 7 è stata una delle ultime grandi aperture torinese, all’interno della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.
Alessandro Mecca porta avanti con sicurezza una sua idea di cucina estremamente focalizzata, e di sicuro andrà lontano.
OLTRE I 100 EURO
23. Combal. Zero
piazzale Mafalda di Savoia, Rivoli (TO)
Non vogliamo essere noi a spiegarvi perché i soldi che spenderete alla corte di Davide Scabin saranno probabilmente tra i meglio spesi della vostra vita, nell’ambito della ristorazione.
Quella che il Combal offre è un’esperienza divertente, unica, un cammino sul filo della genialità e della sregolatezza di uno chef dalla creatività sconfinata.
24. Del Cambio
piazza Carignano, 2
Parliamo probabilmente del ristorante più noto nella tradizione torinese. Una vera istituzione, tutta ori barocchi e eleganza ostentata, in una delle più belle piazze del centro cittadino.
Dopo alterne fortune, è arrivato Matteo Baronetto a riportare il Cambio all’antico splendore, e tutta Torino non può che essergliene grata.
25. Casa Vicina – Eataly Lingotto
via Nizza, 224
Nascosto nella creatura farinettiana originaria che è Eataly Lingotto, c’è Casa Vicina, probabilmente il miglior posto in Torino dove assaggiare i piatti della tradizione piemontese, rivisti sotto l’occhio d’autore dello chef Claudio Vicina Mazzaretto.
[Immagini: Roberto Tarallo, Giorgio Perottino, Silvia Pastore, Mole24, Cucchiaio, Monsù Barachin]