A Roma di eterno ci sono parecchie cose. Per esempio i menù fissi. Fissi davvero, nel senso che sono gli stessi, affissati alla porta del locale, da qualche decennio.
Noi però non ci siamo arresi all’evidenza di troppe insulse cacio e pepe bagnate cor vino de li Castelli e dribblando le trappole per turisti abbiamo cercato 10 insegne “diverse”, non solo per quello che si mangia.
10 posti innovativi, particolari, creativi. Dietro ai quali ci fossero progetti, investimenti, passione e anima. Oltre a 10 imprenditori che sono riusciti nell’impresa di disegnare il proprio locale dandogli una forma, un cuore e una voce.
Dopo un’impegnativa tre giorni fatta di assaggi e scoperte, abbiamo valutato questi 10 locali che raccontano come Roma sta cambiando per restare al passo con i tempi e, per quanto ogni locale sia diverso dagli altri, compilato una classifica. Chiamatela classifica dei 10 posti da provare assolutamente a Roma nel 2017.
Ci trovate il contenitore poliedrico per comprare, mangiare e imparare, la piazza francese dove addentare croissant e baguette, il bistrot/take away che propone street food biologico e sano, il locale in cui la mozzarella di bufala, servita fino a notte inoltrata, si fa la momento, o il forno con una sconfinata varietà di farine, sedici tipi di pane diverso e a pranzo un menu che lo valorizza.
10. Bottega Italia
via Vittorio Veneto 15/23
Aperto da: Febbraio 2015
Telefono: 06 42390752
Giorno di chiusura: nessuno
Polifunzionale: parola d’ordine imposta alla nuova ristorazione da orari di lavoro sempre più flessibili e dalla crescente abitudine di intendere la spesa alimentare come momento di svago.
Nascono così i ristoranti in cui si compra anche, come Bottega Italiana: multi-bistrot con pizzeria dotata di forno ultramoderno che rispetta il sacro vincolo delle lunghe lievitazioni.
E che è allo stesso tempo brasserie, pasticceria, area centrifugati per chi si è votato alla dieta detox o non ha notato nel lungo menu i fiori di zucca fritti, quelli con la mozzarella e il cuore di acciuga, popolari a Roma, che da Bottega Italia sono particolarmente buoni. Come i piatti di pasta fresca.
Leggermente dispersivo, ha uno dei dehors più contesi su via Veneto, accanto a piazza di Spagna, e prezzi in linea con le anonime mangiatoie circostanti. Per le famiglie: durante il brunch domenicale funziona un servizio di intrattenimento per i bambini.
DA PROVARE: Tonnarelli con carciofi, calamari e scaglie di pecorino.
Originalità dell’idea: 12/20
Ricerca delle materie prime: 6/10
Varietà della proposta: 9/10
Rapporto qualità-prezzo: 16/20
Gusto: 13/20
Ambiente: 14/20
Voto: 70
9. Gianfornaio a Testaccio
Via Marmorata 159
Aperto da: dicembre 2015
Telefono: 06 57300008
Giorno di chiusura: nessuno
Se siete stati in uno dei cinque punti vendita Gianfornaio di Roma, lo ricorderete per le focaccine appena sfornate che i commessi elargiscono a ogni ora da dietro il bancone, gratis, a guisa di assaggio, e insistendo pure.
Per gli altri: si tratta di un’idea sviluppata partendo da un forno di Ponte Milvio.
Erano gli anni Settanta e di pane se ne mangiava parecchio; nel tempo i punti vendita sono aumentati e Gianfornaio si è trasformato da “bakery” in “coffee bakery”, con tanto di ammiccanti cupcake e caffè Illy, al punto da diventare un ibrido di successo diffuso per la capitale.
L’ultimo locale dopo Parioli, Eur, Prati, oltre alla prima sede, è quello di Testaccio: enorme, traboccante di barattoli di biscotti ma ancora focalizzato sulla principale attrazione: la pizza romana.
DA PROVARE: La pizza marinara piccante e a seguire quella fiori di zucca e stracchino.
Originalità dell’idea: 10/20
Ricerca delle materie prime: 6/10
Varietà della proposta: 9/10
Rapporto qualità-prezzo: 18/20
Gusto: 15/20
Ambiente: 15/20
Totale: 73
8. Zolle Ostiense
Via Giuseppe Belluzzo, 55
Aperto da: aprile 2016
Telefono: 06 9291 7616
Giorno di chiusura: sabato pomeriggio e domenica
Un percorso al contrario. Un caso di retro-innovazione intelligente. Nato come e-commerce, Zolle Ostiense è diventato un negozio vero.
Per chi non conoscesse Zolle, dal 2008 consegna nella Capitale prodotti di piccole imprese del territorio, con un occhio all’impiego di ingredienti selezionati e alle chicche gastronomiche.
Da meno di un anno si è materializzato fisicamente sotto forma di spaccio: il cittadino metropolitano risparmia le spese di spedizione e ritrova il piacere di comprare alla vecchia maniera proprio nella stazione Ostiense, sede di un mastodontico Eataly.
L’effetto è quello di un mercato coperto in cui a pranzo la mercanzia esposta viene cucinata e servita nei pochi tavoli o in versione take-away.
DA PROVARE: Per la spesa, date un’occhiata al banco frigo e soffermatevi sui formaggi, c’è anche il pecorino di fossa laziale. I centrifugati fatti con gli ortaggi dei contadini locali.
Originalità dell’idea: 16/20
Ricerca delle materie prime: 10/10
Varietà della proposta: 7/10
Rapporto qualità-prezzo: 15/20
Gusto: 16/20
Ambiente: 12/20
Voto: 76
7. Lattoteca Elvirina
viale degli Ammiragli 100
Aperto da: settembre 2014
Telefono: 06/39736381
Giorno di chiusura: domenica e lunedì
Qualche pozzetto di gelato super artigianale, ma non abbastanza per classificarla come gelateria vera e propria, una vetrina di formaggi magari non fornitissima ma certamente creativa: di pecorini così generosamente farciti se ne vedono solo in Sicilia, dov’è tradizione che pistacchi e peperoncini colorino le forme.
Eppure Flavio e Patrizia vengono dall’Abruzzo, e ogni giorno portano nel piccolo negozio monotavolo primosale e yogurt fresco dai laboratori di Magliano Sabina. Non a caso il latte con cui si fanno i loro prodotti arriva dall’allevamento di proprietà, eredità di famiglia.
Spiegano così le loro idee, che vanno al di là della certificazione biologica: “Crediamo nella vita fisiologica libera dell’animale, i nostri impianti di mungitura sono automatizzati: è la vacca a scegliere il momento migliore, produce di più e meglio”
DA PROVARE: Il gelato alla cassata siciliana e il pecorino con le olive in primis.
Originalità dell’idea: 15/20
Ricerca delle materie prime: 8/10
Varietà della proposta: 7/10
Rapporto qualità-prezzo: 18/20
Gusto: 15/20
Ambiente: 15/20
Voto: 78
6. Le Carré Français
Via Vittoria Colonna 30
Aperto da: gennaio 2015
Telefono: 06 6476 0625
Giorno di chiusura: nessuno
La Francia ha ora la sua ambasciata gastronomica a Roma.
Ristorante e bistrot, cocktail bar con basi dei drink tutte francesi (alcune sono chicche imperdibili), ovviamente pasticceria. Ma soprattutto luogo dove fare la spesa, con una selezione di formaggi tanto ampia da incuriosire anche il più competente degli appassionati.
Nel locale regna un groviglio di accenti franco-romani dovuto al personale, equamente diviso tra francesi e italiani, oltre alle baguette sfornate di continuo nel laboratorio sotterraneo. Ci hanno spiegato che ogni panificatore appone la propria firma sul pane tipico incidendo un diverso numero di tagli, in base ai quali la baguette si apre a ventaglio o rimane più unita.
Non è molto economico, ma a parte la zona pregiata ce lo si aspetta da un posto del genere. Menzione d’onore per il reparto enoteca, che batte tutto il resto sul rapporto qualità-prezzo.
DA PROVARE: Un tagliere di formaggi e un cocktail, così, per prendere confidenza.
Originalità dell’idea: 16/20
Ricerca delle materie prime: 9/10
Varietà della proposta: 10/10
Rapporto qualità-prezzo: 13/20
Gusto: 15/20
Ambiente: 18/20
Voto: 81
5. Crucot
via Monte Pertica 41
Aperto da: dicembre 2015
Telefono: 06 45675134
Giorno di chiusura: sabato e domenica, lunedì e martedì pomeriggio
Nome di fantasia che sta per “crudo-cotto” in perfetta assonanza con la parola bistrot: le crucotte sono le polpette vegetali cotte al forno e servite con sfiziose saline, protagoniste di un menù stagionale e vegan friendly.
Sebbene Crucot non ami le etichette, tra piatti vegetariani e crudisti ce n’è per ogni regime alimentare alternativo.
Non si può dire che i piatti (e i prezzi) siano pretenziosi, ma il posto vale la visita: colazioni, pranzi, aperitivi e corsi di cucina vengono ospitati in una bellissima sala da tè, con una tavolata in cui troneggiano alzate colme di biscotti e torte forse disegnate da Walt Disney per Nonna Papera.
E’ ordinabile tutto ciò che si trova sul menu, incluse le creazioni dei tre bravi pasticcieri.
DA PROVARE: Ovviamente le crucotte, poi le zuppe e tutti i biscotti secchi.
Originalità dell’idea: 15/20
Ricerca delle materie prime: 8/10
Varietà della proposta: 7/10
Rapporto qualità-prezzo: 18/20
Gusto: 17/20
Ambiente: 19/20
Voto: 82
4. Be.Re
Piazza Risorgimento 7A
Aperto da: dicembre 2016
Telefono: 06 9442 1854
Giorno di chiusura: nessuno
Contate i pub italiani in cui vi siete sparati birre artigianali impeccabili mangiando contemporaneamente qualcosa di buono. Fatto? Se avete superato le dita di una mano siete più bravi di noi a scovare locali interessanti.
Si dà il caso che per ovviare all’annoso problema della birra artigianale combinata con la rude focaccia scaldata al microonde, Lorenzo d’Annibale, Luigi Parise e Manuele Colonna (proprietario dell’influente pub Macché Siete Venuti a Fà e organizzatore di un evento birrario importante a Roma, come EurHop), abbiano trasformato il loro nuovo locale in un altro approdo del Trapizzino, la pizza a triangolo farcita con gli ingredienti tradizionali romani
Locale di bell’aspetto non particolarmente accogliente; impianto di birra alla spina con grandioso ventaglio di proposte e lupi solitari incollati al bancone di rame. Ma ce n’è un altro con il piano blu oltremare per le compagnie.
Nel menu manca ancora un po’ di varietà, ma è tra i propositi dei gestori per il 2017.
DA PROVARE: Le birre della Franconia, se non le conoscete.
Originalità dell’idea: 15/20
Ricerca delle materie prime: 10/10
Varietà della proposta: 9/10
Rapporto qualità-prezzo: 17/20
Gusto: 20/20
Ambiente: 17/20
Voto: 85
3. Mò..zzarella & Co
viale delle Province 84/86
Aperto da: dicembre 2015
Telefono: 06 44252572
Giorno di chiusura: nessuno
Scappare dalla città? Per ritemprarsi come se foste in campagna sperimentate l’ebbrezza di un vero caseificio dentro Roma.
Mirko Perosino e Roberto Rizzo, classe ’94 e ’90, hanno portato la montagna da Maometto aprendo un ristorante, che è anche pizzeria, che è anche mini-caseificio in cui la mozzarella viene fatta al momento nel laboratorio a vista (per vedere la filatura in diretta andateci intorno alle 10 di mattina), con latte in arrivo dalla piana di Paestum.
Oltre alla vendita di formaggi auto-prodotti, trovate prosciutti tagliati al coltello e specialità di ogni genere, mentre il menù alla carta prevede Pinsa (pizza rettangolare realizzata con una miscela di farine di frumento, riso e soia) e piatti della tradizione campana.
Inoltre, la carta vini è ottima.
I gestori hanno in serbo la prossima apertura di Mo..zarella & Co per fine gennaio, sempre a Roma, in via Cola di Rienzo. Poi azzardano Milano e Londra.
22 e 26 anni: cos’abbiamo sbagliato noialtri nella vita?
DA PROVARE: Una qualsiasi Pinsa con burrata e i pomodorini confit.
Originalità dell’idea: 18/20
Ricerca delle materie prime: 10/10
Varietà della proposta: 9/10
Rapporto qualità-prezzo: 16/20
Gusto: 18/20
Ambiente: 15/20
Voto: 86
2. Latteria Trastevere
Vicolo della Scala, 1
Aperto da: settembre 2015
Telefono: 06 5833 2008
Giorno di chiusura: nessuno
Non fatevi ingannare. Né dal nome che risale alla struttura originaria, una latteria con tanto di stalla, né tantomeno dai locali limitrofi, acchiappaturisti da centro storico che sembrano essersi vicendevolmente copia-incollati il menù fisso.
Siamo tra i vicoli da fotocamera della Capitale, eppure è la carta dei vini a rapire il nostro sguardo (Antonio Cossu, il titolare, è uno che se ne intende).
Vini naturali in primis. Ad accompagnare, portate semplici e dalle materie prime impeccabili, composizioni più che piatti propriamente cucinati: tartare di carne e pesce, taglieri, per intendersi.
Si deve fare un discorso a parte per l’intrattenimento: i concerti jazz e blues, piuttosto frequenti, sono spettacoli da non perdere, come gli eventi dedicati al cinema muto musicato col pianoforte arrivato dagli anni ‘30 in fondo della sala della Latteria.
DA PROVARE: I primi piatti (realizzati dal Pastificio Secondi), i crudi e i dolcetti sardi.
Originalità dell’idea: 16/20
Ricerca delle materie prime: 9/10
Varietà della proposta: 8/10
Rapporto qualità-prezzo: 15/20
Gusto: 19/20
Ambiente: 19/20
Voto: 87
1. Santi Sebastiano e Valentino
via Tirso 107
Aperto da: febbraio 2016
Telefono: 06 87568048
Giorno di chiusura: domenica pomeriggio
Anno di grazia 2016: anche nella capitale pane, pizza, dolci e plastiche alveolature si confermano oggetto di culto fanatico: nasce Santi Sebastiano e Valentino. Dove Laura Palombi, ancella della panificazione romana, aiutata dal guru Franco Palermo, rende il pane protagonista dell’intero menu.
Per fare un esempio, la mollica diventa l’ingrediente indispensabile dei ravioli ripieni di broccoli e pecorino, conditi con crema inglese salata e finocchietto selvatico.
E che materia prima: assortimento sconfinato di farine in arrivo dai migliori mulini italiani, sedici tipi di pane in vendita, immancabile pizza bianca, dolci spettacolari, grani antichi e rari, come quello siciliano coltivato con sistema evolutivo (il darwinismo delle farine: l’uomo non s’intromette tra le migliaia di varietà e incroci, così solo le spighe più forti resistono).
Abbiamo amato visceralmente il cannolo di grano duro con ricotta di bufala, merluzzo fresco di paranza, erba cipollina.
Nonostante sia mono-tema l’offerta è fantasiosa: si fa colazione con burro e marmellata oppure plumcake, frollini e piccole crostate, e a cena si può ordinare anche la pizza.
Fuori dal seminato anche il brunch domenicale: il locale diventa una grande tavolata con la cucina della nonna protagonista. Una nonna parecchio meridionale, per referenze chiedere del polpettone di manzo in brodo.
DA PROVARE: Tutti i lievitati (compresi i cornetti) e i primi piatti.
Originalità dell’idea: 20/20
Ricerca delle materie prime: 10/10
Varietà della proposta: 8/10
Rapporto qualità-prezzo: 15/20
Gusto: 19/20
Ambiente: 18/20