13 euro di sconto per “bambini educati” al ristorante. Il senso di sollievo provato da Antonio Ferrari, titolare dell’enoteca Storie di cibo e di vino a Padova, di fronte all’insolito spettacolo di bambini seduti educatamente ai loro posti vicino ai genitori, intenti placidamente a disegnare e ripetere tabellone ma soprattutto senza rincorrersi scorrazzando tra i tavoli altrui, lo ha prontamente indotto a omaggiare gli educati clienti di uno sconto extra su quanto consumato.
«Ho copiato l’idea da un locale di Miami dove sono stato pochi mesi fa. Ero lì in vacanza, si può sempre imparare qualcosa di nuovo. Mi piacque molto e domenica l’ho fatto anch’io”.
Segno inequivocabile che tutto il mondo è paese, e se Padova piange, Miami non ride, e anche nelle lontane Americhe ristoratori e clienti sono spesso afflitti dai “vivaci” comportamenti dei piccoli ospiti, lasciati liberi di esprimere il tipico brio della loro giovane età nella completa indifferenza dei genitori.
Il ristoratore padovano, al contrario, si è detto contento di ospitare famiglie con bambini al seguito anche se, precisa, non è raro che i piccoli si esibiscano in passatempi non esattamente piacevoli per gli altri clienti, come chiudersi in bagno giocando a schizzarsi con l’acqua, rischiando solenni scivolate, oltre naturalmente al consueto rincorrersi e vociare tra i tavoli.
Naturalmente con il beneplacito dei genitori che, dice sempre Ferrari, spesso difendono l’indifendibile al grido di “il locale è pubblico e quindi possono fare quello che vogliono”, incuranti della differenza non solo tra un locale “aperto al pubblico” e il parco giochi sotto casa, ma anche delle più elementari norme del vivere civile.
Ecco perché di fronte alla buona educazione dei piccoli e silenziosi alieni, in realtà un gruppo di 10 persone, cioè 2 coppie con i loro 4 bambini, il ristoratore padovano ha provato l’irresistibile l’impulso dello sconto per i “particolari” clienti, i quali, a loro volta, hanno lasciato una mancia di trenta euro ai camerieri del locale.
Il ristoratore padovano afferma anche di non voler trasformare l’episodio in una sorta di promozione o offerta commerciale, ma che rimarrà un gesto spontaneo, semplice, e unico:
“Non mi va di passare per quello che giudica gli altri, perché immagino quanto possa essere difficile fare il genitore oggi”.
Peccato. Il ristoratore padovano avrebbe infatti potuto lanciare una nuova moda: praticare sconti per comportamenti virtuosi da parte di genitori e figli. Pensandoci bene, non è per niente un’idea scontata.
[Crediti | Link: Il Mattino di Padova]