Prova d’assaggio: il tonno all’olio d’oliva.
Il 19 settembre 2011 alle 09:30 sara b commenta:
“I problemi del tonno all’olio di oliva sono due: 1) il tonno, 2) l’olio di oliva. Il primo perché pescato sconsideratamente. Il secondo perché è d’oliva non extravergine, quindi raffinato e rettificato. Le rare volte che compro tonno lo prendo al naturale, e pescato da chi sta attento a non fare troppi danni“.
Ve la meritate Benedetta Parodi. E il nuovo sito anche, blog compreso.
Il 20 settembre 2011 alle 22:31 Titty risponde:
“Mi intristisce che cibo e cucina vengano sbrigati in fretta. Per cucinare ci vuole tempo, attenzione, cura. Se non ho tempo cucino piatti veloci e non ho bisogno della Parodi per mettere insieme una pasta al pomodoro. Se ho tempo allora prendo il ricettario di chi tratta la cucina come un’arte. Il post, a mio parere, è stato scritto proprio “contro” questo declassamento della cultura culinaria da arte a riproduzione tecnica“.
Il 21 settembre 2011 alle 08:54 Von Clausewitz commenta:
“Non mi sembra sia difficile capire. La gente ama identificarsi e molte si identificano nella Parodi. C’è un “buon” trenta percento di italiani che si identifica in una specie di mummia egiziana con grossi problemi di priapismo e voi vi stupite se c’è gente che si identifica con lei? Speriamo solo che non affidino una rubrica di cucina alla Minetti“.
Gastrosfera | Se potessi tornare indietro nel tempo e riavere i tuoi soldi.
Il 21 settembre 2011 alle 19:23 Stefano Caglioti commenta:
“Ma se metto insieme tutte quelle cose da riavere , il mio pezzo di vita chi me lo ridà? Mi sento come il possessore della pelle dell’asino delle Mille e una notte“.
Se le guide Roma e Milano 2012 del Gambero Rosso le facessimo noi.
Il 22 settembre 2011 alle 10:26 Riccardo I. commenta:
“Se proprio devo dare un’occhiata ad una guida bado al punteggio della cucina. E al rapporto Q/P. Stop. Che poi credo sia quello che fa il 99,9% della gente dentro la propria capoccia quando sceglie un ristorante. Il resto è al confine dell’onanismo“.
Liveblog Masterchef: primo episodio.
Il 21 settembre 2011 alle 21:29 Claudio Pistocchi commenta:
“Vedrete, la televisione ucciderà la cucina altro che “Video killed the radio stars” .
Il 22 settembre 2011 alle 10:29 jpjpjp risponde:
“Se Bastianich = Masini allora Barbieri = Morandi e Cracco = Tricarico“.
Voi che i bambini vi rovinano l’atmosfera al ristorante non siete altro che bambini cresciuti.
Il 22 settembre 2011 alle 10:49 pippolimpionico commenta:
“Mio figlio aveva 6 mesi, sono stato all’Enoteca Pinchiorri avvisando che avrei portato un neonato. Risposta: NESSUN PROBLEMA. Quando una coppietta ha visto che sarebbe stata vicino a noi ha chiesto di cambiare posto: finendo così vicino a dei giapponesi che completamente ubriachi hanno rovesciato il tavolo con fragore di piatti e bicchieri rotti. Oggi mio figlio ha 10 anni e dà le sue personali stelle!”
Il 23 settembre 2011 alle 10:44 Pheed commenta:
“Mi accodo alla già lunga fila di quanti non rimproverano al bambino di esistere, ma ai genitori di non avergli comunicato il senso della comunità. I locali pubblici sono uno specchio di come siamo noi, come popolo. Gli italiani sono un “non-popolo”: tra noi è debole il senso della coesione e del rispetto”. Un modo di essere che si manifesta in mille aspetti, dall’evasione fiscale all’anarchia sulle strade, dalla piccola furbata nelle code alla cassa a menefreghismo sui danni all’ambiente e ai tesori d’arte“.
Quale dei 300 pani italiani provare almeno una volta nella vita.
Il 20 settembre 2011 alle 12:56 Paolo De Cristofaro commenta:
“Quando il Signore dispensò il campanilismo io ero assente. Spero perciò che mi sia data una chance di credibilità se dico che il pane di Montecalvo (forno Gelormini o Cavotta a legna) è il migliore del mondo e stop“.