Per 4 giorni, il meglio della scena gastronomica nazionale si ritrova a San Patrignano, in provincia di Rimini, dove ieri e’ iniziato Squisito 2011. Seguitelo con Dissapore aggiornando spesso il vostro browser.
Ora che amerà Sua Altezza il principe William più in ricchezza che in povertà, Kate Middleton potrebbe chiedergli un supplemento di viaggio di nozze nella splendida campagna di San Patrignano, in particolare nell’omonima comunità che da ieri ospita Squisito 2011.
Non cercate nessuno degli inarrivabili cuochini nazionali al di fuori di Squisito 2011, da Massimo Bottura a Moreno Cedroni a Niko Romito, sono tutti qui. Incluso Davide Scabin, chef del ristorante Combal.Zero di Rivoli, Torino, che ha trasferito sulle colline romagnole la sua superiore fighezza, appena ribadita dal nuovo taglio di capelli.
Siete grandi abbastanza per conoscere la verità: il pomodorino non l’hanno inventato in Campania. Questi, per esempio, provengono dalla masseria Dauna di una ragazza che 10 anni fa si è reinventata gli affari del babbo. Bassa acidità e grande dolcezza con il bonus di un ottimo packaging.
Per quelli che la mattina somigliano più a Caligola che a un essere umano c’è il latte d’asina detergente e moooolto idratante. Consigliato per chi ha la pelle molto secca o è allergico. Uso esterno, mi raccomando (Balansina Allevamenti)
Piccolo Forno Marziali ma grandi sapori di Romagna e poi lui è simpatico e travolgente. Gli si legge in faccia tutto l’amore che ha per i prodotti ormai scomparsi. Ottima la torta (Bustreng) rigorosamente accompagnata da un buon bicchiere di vino.
Immancabile il giro tra gli stand di Slow Food dove abbiamo assaggiato: palamita di mare di Orbetello, le cicerchie, che sono ormai più rare del panda di montagna e il lonzino di fico de La bona usanza.
Le cicerchie, buone da fare fritte in padella.
Del lonzino – a sort of salame di fichi, mandorle e robbabbuona avvolto in una foglia di fico — ne parla per la prima volta Columella nel De Rustica
Ma della degustazione di prosciutto crudo di diverse annate come fosse Brunello ne vogliamo parlare? Lo stand della Dok Dall’Ava è il santuario giusto per togliersi certi sfizi, sentammè.
La piazza dello street food: sheperd’s pie, bombette di Alberobello, l’Antica Focacceria San Francesco, stirata romana di San Patrignano, tigelle di …. non mi ricordo ma c’è talmente tanto cibo che la metà basta. Da non perdere la farinata ligure e il panino col lampredotto. (foto: Squisito)
Resistere a tutti gli assaggi serviti dai ragazzi del caseificio di San Patrignano? E per quale motivo? Il banco è impressionante per scelta e qualità: provare per credere (a una divinità lattiero-casearia). (foto: Squisito)