Oggi, anche se sbadatamente dimentichiamo di accendere il tivù quando Carlo Petrini va a Che tempo che fa di Fabio Fazio, possiamo rivederlo su YouTube o qualche altro sito. Anche perché, nel legnare il mandante del panino McItaly—il ministro delle politiche agricole Luca Zaia— e l’esecutore materiale del delitto gastronomico—McDonald’s—il capintensta di Slow Food, non si risparmia. Nel programma di Fazio, oltre a confondersi chiamandolo “Big Italy” (minuto 5 e 35″), ha assestato diverse randellate. “Quel panino non è italiano nel suo concetto” (minuto 6 e 02″). “Viene venduto come il panino delle nostre nonne ma io non ho mai visto nessuna nonna fare un panino del genere”. (minuto 6 e 15″). “Che la carne sia italiana è tutto da vedere” (minuto 7 e 20″). “McDonald’s è una multinazionale e dell’Italia non gliene frega niente” (minuto 7 e 50″). Randellate cui McDonald’s ha reagito acquistando domenica scorsa una paginata su Repubblica. Questa.
Ospita una lettera firmata da Roberto Masi, l’amministratore delegato di McDonald’s, e contiene, oltre a una serie serie di inviti a collaborare (il bacio di giuda?) lunga in modo imbarazzante, la risposta della multinazionale americana alle accuse di Carlo Petrini.
Ora, ammesso e non concesso che riusciate a leggerla, cosa non vi torna di questa risposta?
ATTENZIONE. Soprattutto sapendo che:
“Il 21 marzo sparirà dai fast food McDonald’s, McItaly, il nuovo panino sponsorizzato dal Ministro delle politiche agricole Luca Zaia. La promozione è durata meno di due mesi (dal 27 gennaio al 21 marzo)”
Luca Zaia e il Made in Italy, sedotti e abbandonati, tzé!