Matrix sulla cucina: da guardare solo per scoprire di quante cose possiamo fare a meno

Matrix sulla cucina: da guardare solo per scoprire di quante cose possiamo fare a meno

Ieri sera, mentre la bocca si spalancava in uno sbadiglio rassegnato a concedere spazio distratto a Matrix, il talk show che Alessio Vinci per così dire conduce su Canale 5, si è improvvisamente srotolata la seguente situazione: il tema è la cucina, intervengono chef veri, Massimo Bottura e Gennaro Esposito; mezzi chef, Alessandro Borghese; chef per fiction, Fabrizio Bentivoglio e Giorgio Tirabassi di Benvenuti a tavola – Nord vs Sud, serie Mediaset che racconta lo scontro tra due ristoranti dirimpettai –uno elegante e bauscia l’altro ruspante e sudista– nel centro storico di Milano.

Eternamente stereotipato, tenacemente cazzaro anche, Matrix è stato un’occasione persa tra acconciature improbabili, sushi spalmato di Philadelphia (ma forse non ho sentito bene), cliché sul genere “solo il cuoco del Sud usa ingredienti freschi”, da guardare solo per scoprire di quante cose possiamo fare a meno.

L’avete visto? No? Potete farvi un’idea con la twit-cronaca ricostruita usando i più divertenti cinguettii di Twitter.

Sulle prima nulla attira l’attenzione come l’acconciatura di Alessandro Borghese, evaso dal ruolo di figlio-di per diventare chef mediatico e iperconnesso, celebre per i programmi su Real Time.

“Più capelli di caparezza”, “gegno”.

Tema capelli anche per la critica gastronomica del sito L’Espresso Food&Wine.

Massimo Bottura piace comunque. Infierisce su Benedetta Parodi senza nominarla. Classe.

Mi sono distratto, maledizione. Qualcuno deve aver suggerito di spalmare Philadelphia nel sushi, uccisi i residui scampoli di fegato.

Gli chef in Tv riempono gli occhi, per le orecchie il problema resta. Perfino Esposito e Bottura misurano le parole per allontanare i cliché.

Chevvelodicoafare.

Ora, non stupisce che Alessandro Borghese rompa gli argini della santa pazienza [aggiungere rotture a piacere]. Nel suo martellante prezzemolare si fatica a capire se è chef –che è poi il motivo per cui Real Time lo ha ingaggiato– o critico gastronomico.

Uh uh, il chilometro zero definitivamente scaricato.

Gennaro Esposito e il suo stoico buon senso.

Qualcuno dica ad Alessio Vinci, il quale evidentemente ha vissuto in un remoto anfratto del pianeta, che la cucina, incluso il personaggio del cuoco, si è leggermente evoluta nell’ultimo periodo.

M-i-s-c-l-a-n. Vinci suderà come una pietanza al vapore, però come pronuncia Michelin…

Ecco, tempo prezioso rubato al sonno.