Non capisco che cavolo di idea non dico di buona amministrazione ma anche solo di ragionevolezza ha ‘sta gente. Massimo Sensini, sindaco leghista di Fossalta di Piave, ha proibito a 4 maestre e 2 bidelle della scuola d’infanzia Il Flauto Magico, di cedere i loro buoni pasto per far mangiare in mensa una bimba di 4 anni figlia di immigrati in difficoltà. “Una nuova, piccola, storia feroce, una storia di uomini coraggiosi che si mettono a fare la guerra ai bambini“. Quando maestre e bidelle hanno ufficializzato la loro decisione con una lettera alla direttrice (perché intendiamoci, in questa storia non è la generosità dei veneti a essere in discussione), il sindaco ha risposto che: “il personale della scuola non può cedere il proprio pasto senza incorrere in un danno erariale per il comune di Fossalta di Piave”, come dire che maestre e bidelle, privandosi del pasto per far mangiare una bambina di 4 anni, sono paragonabili a dei ladri che rubano al Comune beni pubblici.
Non leggevo una notizia così umiliante dai tempi di Oscar Lancini, sindaco leghista di Adro, che lo scorso aprile aveva escluso dalla mensa della scuola 42 bambini in larga parte figli di immigrati, poi aiutati da un benefattore che aveva estinto il debito con un assegno da 10.000 euro. E anche in questo caso, assestando uno schiaffo morale al pragmatico menefreghismo leghista, qualcuno rimasto anonimo ha pagato di tasca propria 3 blocchetti di buoni pasto per far mangiare la piccola.
Ecco, senza scomodare i diritti dell’infanzia e le convenzioni Onu, che non mi pare questo il caso, la domanda è: quando, esattamente, siamo diventati così cinici? Qualcuno può davvero pensare che vada bene umiliare un bambino nella sua dignità prima ancora che nei bisogni primari, qualunque fottutissima regola voglia far rispettare? Come ci si sente, caro Massimo Sensini, nei panni dei Nuovo Erode?
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