ORE 12:20 | Buongiorno e buona domenica ai lettori di Dissapore, “oggi è una splendida giornata” (cit.). Per metà sono di Acqualagna, la capitale marchigiana del tartufo in provincia di Pesaro, la metà paterna. Quando mi hanno invitata all’Asta mondiale del tartufo bianco di Alba, il sì mi è zampillato dalle corde vocali con l’impeto di un gemito infantile, ed eccomi qui. Castello di Grinzane, 13 novembre 2011.
ORE 12: 21 | Prima di iniziare a raccontarvi la XIII edizione dell’Asta mondiale del tartufo bianco, giusto un accenno alla serata di ieri al Boscareto, hotel di Serralunga D’Alba. Taluni “personaggi dello spettacolo”.
ORE 12:22 | Che ho identificato in Oliviero Toscani il fotografo, Massimo Giletti il presentatore, Giorgetto Giugiaro, il designer e Elenoire Casalegno la showgirl, hanno cucinato piatti a base di tartufo bianco per chef del tipo: Antonello Colonna, Fulvio Pierangelini, Johnatan Benno e per Mara Venier, la presentatrice.
Ore 12:23 | Dei piatti nulla è dato sapere, nessuno li ha assaggiati (per fortuna?). Ma la ressa dei fotografi, equivalente a una mandria famelica condotta alla sagra della porchetta, è stata la cosa più interessante da vedere dopo gli occhi di Toscani che si illuminano quando parla di vino (il suo) e cavalli (pure). E dopo lo sguardo sinceramente innamorato di Colonna quando pensa ai tartufi. E naturalmente dopo l’urlo scomposto di alcuni ospiti ingiaccaccravattati all’annuncio delle dimissioni di B. Il resto è Franciacorta, Barolo e vodkatonic. Ma torniamo a noi.
Ore 12:40 | A chi toccherà quest’anno ? Lasceremo ancora una volta l’onore ai cinesi? Non si sa. Intanto la sala si popola, riconosco Giovanni Rana e Fausto Arrighi. Sarà il creatore di tortellini-à-porter a dar di paletta o il direttore uscente ( si mormora) della guida Michelin con i soldi della liquidazione? Saranno le signore ingioiellate della prima fila? Sarà il giornalista di Repubblica Antonio Scuteri seduto qui accanto a me? Sale la tensione.
Ore 12:54 | Alessandro Rivetto, produttore di Barolo, insieme ad alcuni altri signori stemma muniti, rappresenta la confraternita dei cavalieri del tartufo e del vino di Alba. Mentre mi racconta di questa massoneria e mi invita a farne parte, cominciano le danze. Sta per partire il collegamento con Hong Kong.
Ore 13:00 | Cerco di capire meglio lo svolgimento dell’asta. Mi dicono che solo l’ultimo tartufo, The Big One, sarà conteso tra noi e la Cina, è quello il momento più atteso. Intanto La madrina, Mara Venier insieme a Massimo Giletti, presentano gli “stimolatori”, quelli che devono convincere gli astanti – apprezzamenti per il gioco di parole, prego – a comprare. Sono Enzo Iacchetti per le signore e Elenoire Casalegno per i signori.
Ore 13:15 | Il battitore è il gastronauta Davide Paolini, giornalista del sole24Ore/Radio 24, che in questo momento ha aperto il collegamento. Dall’altra parte, c’è un tal Cirio che presenta un tizio. Il quale parla in inglese per 20 minuti mentre Enzo Iacchetti traduce: “Stiamo bene, speriamo di far soldi, vinca il migliore”. Entra il primo tartufo: 220 grammi di gioia. Base di partenza 1000€.
Ore 13:20 | Se lo aggiudica un signore stimolato da Elenoire Casalegno che senza ritegno né giochi di parole gli alza letteralmente la paletta fino alla cifra di 4.500€. Lui, obnubilato dalla bellezza della bionda showgirl, se ne pente un attimo dopo. Ma è troppo tardi, ormai è fatta.
Ore 13:22 | Secondo tartufo: 230 g. Io non muovo nulla, neanche respiro per paura che qualcuno lo interpreti come un’offerta. Stavolta si parte da 1200€, il mio affitto per due mesi.
Ore 13:36 | Stavolta è Enzo Iacchetti a stimolare, e la signora davanti a me offre 4.700 €. Ma Giovanna Rana arriva fino a 5.000 e vince. Apprendiamo che un tartufo di due etti dell’asta di Hong Kong arriva fino a 14 000€ . Altro chiaro segnale della nostro momentaccio economico e della loro crescita.
Ore 13:42 | Siamo al terzo tartufo. Pesa 320g., per la base d’asta si parte da 1700€. Notizia non da poco: il cane che l’ha trovato si chiama Luna. Il giornalista Paolo Marchi in fondo alla fila tiene giù le mani e sorride divertito mentre siamo a 7.200 €. Elenoire Casalegno torma dal primo signore, ancora provato, e gli alza il braccio arrivando fino a 8.200 €. Nell’attesa che qualcuno offra di più, lui piange disperato. Valentina Dogliani, amm. del. dell’hotel Boscareto lo salva, arriva a 8.500 € e vince.
Ore 14:00 | Quarto tartufo, 400g., trovato tra le radici di una quercia. 3000 € la base d’asta, venduto a 15 mesi del mio affitto, 9000 €. A Hong Kong nel frattempo, hanno battuto l’ultimo per 20.000 €. Ne manca uno solo da 510 g. (si parte sempre da 3000€) prima della lotta Italia/Cina alla conquista del ciccione. Ma c’è una pausa: è il momento dei premi. Gli chef Johnatan Benno e il nostro Antonello Colonna sono da oggi ambasciatori del tartufo nel mondo.
Ore 14:15 | Il mezzo chilo viene venduto a 10.00o € e finalmente entra l’ultimo, da 720g. Lo ha trovato il cane Figo alle 5 di mattina sotto a un pioppo, ma la sorpresa è che nella stessa buca ce ne era un altro, da 530g. Questo è The Big One, 1200 g. di doppio tartufo. Inizia l’asta: l’Italia sembra difendersi bene, in un secondo dalla base di 10.000 si arriva a 35.000€. Poi la Cina va 36.000 e ancora Valentina Dogliani risponde: 38.000€. Ancora in corsa.
Ore 14:21 | Hong Kong tira fuori il nerbo e alza a 55.000 €, panico in sala. Noi (inteso come Italia) diciamo 55500 € (non sto scherzando) e la Cina risponde ancora: 60.000, poi 70.000. Noi 73.000 €. Con Antonio Scuteri ci chiediamo chi sia il ricco signore, il vicino di poltrona mi suggerisce: il dottor Martini dell’Azienda di vino Zoccolaio.
Ore 14: 29 | Antonio Bertolotto dell’azienda di riciclo energetico Marco Polo (lo stesso che regalò il tartufo al Papa dopo averlo vinto all’asta di Grinzane) offre 96.000 € ma Cirio da Hong Kong urla 98.000!!! Restiamo con il fiato sospeso e poi, finalmente, finisce: 98.000 e uno, 98.000 e due, 98.000 e tre. 163 mensilità, sempre del mio affitto, è il prezzo finale del doppio tartufone.
Ore 14:35 | Dopo un altro lotto di beneficenza dedicato alla Liguria, l’asta finisce. Esco intontita dal profumo di soldi e tartufo. L’Asta è andata bene ma neanche una scaglia di bianco ci hanno regalato. Vabbè, mi rifarò a pranzo. Buona domenica!