Idiota. Sono un idiota che per decenni ha creduto a tutte le prescrizioni alimentari che gli sono state propinate. Come nei giorni del Topexan, quando nessun negoziato mi salvava dalle ingozzate—molestie ante litteram—imposte da mia madre, fedele al mito del fegato. Bleah. Da oggi non cederò più a nessuna prestigiosissima prescrizione e il Manifesto del mangiar bene me lo faccio da me. Sono stato emancipato da In difesa del cibo, l’ultimo libro di Michael Pollan (Il dilemma dell’onnivoro). Tra le cose che è necessario voi vi facciate regalare per Natale. Disincanto, dissacrazione ma nessuna chiesa cui appartenere per forza. “Se davvero vi sta a cuore la vostra salute, evitate i prodotti che si dichiarano salutari” (sono io, sta parlando di me).
E poi, in ordine sparso, diffidare delle diete che demonizzano i grassi, niente rapporto ossessivo con i valori del colesterolo, limitare la carne, non idolatrare la dieta mediterranea, disimpegnarsi dal chilometro zero obbligatorio, non andare in ansia davanti a un piatto poco sano ma cercare il piacere nel cibo.
Il vero comandamento è mangiare bene.
Anzi, siccome nel fine settimana i comandamenti consigli di Michael Pollan li ha radunati L’Espresso, ve li copioincollo qui. Ditemi se vi piacciono, o se invece sono solo un esaltato cui su questo argomento è partito l’embolo.