Tre righe, tre sole righe e il Duomo di Firenze è sistemato. Quattro per il Colosseo (IL COLOSSEO!) però Fori Imperiali inclusi. Almeno il sussidiario per le classi elementari di mia figlia, all’Anfiteatro dedicava mezza pagina. Sfoglio da ore Italia.it e mi chiedo a chi serve un sito del genere, a cosa serve metterlo online adesso. La versione beta, sul web a stagione turistica iniziata, è brutta, sciatta e banale come il sito di una sciampista. Credetemi, non merita nemmeno la fatica di trovare aggettivi meno banali. Ognuna delle pagine—poche, non più di un centinaio—contiene né più né meno l’intestazione, il pié di pagina, e un link esterno ai database di Enit e Pagine Gialle. Perfino il meteo è un link esterno.
I testi da sussidiario sembrano fatti apposta per dirottare i turisti verso mete più accoglienti, tipo Spagna e Francia. Va bene che le ragu c’est lui ma c’è una, ripeto: UNA pagina per “vino e mangiar bene“, e ci imbarazza con espressioni tipo: “Un mondo di sapori da provare per il piacere del palato”.
Notevole la pagina “collabora“, in realtà, una disperata richiesta di aiuto del Ministro dalla quale copioincollo il seguente capolavoro: “Vi chiediamo di volere partecipare alla realizzazione di Italia.it…diamoci da fare!”
Giuro, non esiste online qualcosa di peggiore, perfino i paesi da visitare armati se la cavano meglio, l’Iran per dire.