Lo so che guardare Striscia la Notizia sa di vilipendio al buon senso, e che fa molto Benedetta Parodi. Lo so che Max Laudadobermann Laudadio vorresti ripagarlo con la sua stessa moneta: Pentole & Provette di Hervè This a colpi sul coppino. Però, scansando risatine, facce di bronzo e imprecisioni, capita perfino di trovarci cose passabili. Come ieri, con l’inchiesta (parole grosse) sul tonno rosso importato dal Vietnam e lavorato con il monossido di carbonio, “una pratica illegale in Europa”, sostiene Striscia, “che vieta perfino l’importazione del tonno rosso”. Quest’ultima cosa a noi non risulta, riguardo alla prima vediamo meglio come stanno le cose.
Il monossido di carbonio usato per accentuare il colore rosso vivo nel tessuto muscolare del tonno non è tra gli additivi alimentari consentiti. Rappresenta un rischio per il consumatore perché il colore maschera il deterioramento dovuto al prolungamento della vita commerciale. Pertanto, il trattamento con monossido di carbonio è vietato nei Paesi dell’Unione Europea con l’unica eccezione dell’Olanda.
Nel servizio di Max Laudadio trasmesso ieri, Striscia la Notizia ha fatto analizzare ai chimici della facoltà di medicina veterinaria dell’Università di Milano, il tonno rosso acquistato da un importatore romano. Il dott. Luca Chiesa ha detto che sono stati rilevati valori superiori ai limiti consentiti di 4, 5 volte (4 o 5? Se non son precisi i chimici…)
Dopo il chimico ha parlato il veterinario, Dott Renato Malandra, responsabile dell’unità operativa Asl del mercato ittico di Milano. Dicendo che “il rosso del tonno rosso è piuttosto opaco, non così vivace e brillante” come quello acquistato da Striscia. Aggiungendo che il monossido di carbonio “esalta la mioglobina (una proteina che favorisce la diffusione dell’ossigeno nelle cellule) nel muscolo del tonno, che così si colora di un rosso vivo”. Concludendo con un avvertimento: “quando il tonno non è conservato bene si forma l’ammina (composto organico che contiene aazoto) che è tossica, e può essere pericolosa per le persone sensibili”, ovvero allergiche.
Striscia ha poi deciso di comprare un’altra partita di tonno rosso dall’azienda che lo importa, anzi, direttamente dal suo titolare.
Il titolare anonimo ha parlato con una inviata. La sua azienda “vende il tonno principalmente nel nord-Italia, Venezia… da Bologna in su, diciamo”. In particolare, vende due tipi di tonno, uno non trattato quindi con “il suo colore naturale un marrone-rosso-mattone”, e uno trattato col monossido di carbonio “che tira fuori un colore rosso acceso”. “Colore che non svanisce quando il prodotto si deteriora facendolo sembrare ancora buono”, ha precisato.
A chi viene venduto il tonno rosso trattato? L’azienda lo importa direttamente dall’estero in grandi quantità (20.000 kg a scarico, 150.000 kg al mese) e lo vende “alle industrie, ai grossisti che poi vanno DENTRO LA GRANDE DISTRIBUZIONE, ai grossisti che vanno SULLA RISTORAZIONE”.
I prezzi? Intorno ai 7 euro al kg il tonno rosso al naturale, 13 euro al kg quello trattato col monossido di carbonio, “quasi il doppio” ha notato compiaciuto l’inviato Max Laudadio scuotendo il capoccione.
Poi il titolare dell’azienda ha detto che in Italia “non ci sono più di 2 importatori di tonno rosso, perché insieme al pesce spada è un prodotto a rischio, a causa di restrizioni a livello legislativo”. Forse si riferiva alle alte percentuali di metalli, mercurio in particolare, che in alcuni casi superano i valori consentiti dalla Commissione Europea.
Mentre Striscia la Notizia promette di occuparsi ancora del tonno rosso trattato con monossido di carbonio, io rimugino, e anche se vorrei tenermi debitamente alla larga dall’argomento, mi chiedo quante contraffazioni alimentari si compiono in nome del bello, del patinato. Perché un po’ è anche colpa nostra, e comunque sarebbe facile far meglio di adesso, basterebbe accontentarsi del colore naturale del tonno, il famoso “marrone-rosso-mattone”.
[Crediti | Link: Striscia la Notizia, Ausl, Wikipedia, Oggi Scienza. Immagini: Striscia la Notizia]