Che non si dica che non conosciamo il Paese Reale e che ce l’abbiamo sempre con qualcuno. Solo che Paese Reale all’improvviso è un termine desueto. Surreale va meglio. Specie per un paio di cose capitate negli ultimi giorni, i rimborsi di Trenitalia e l’ordinanza del Sottosegretario Francesca Martini che ha vietato l’uso di additivi nei ristoranti italiani. Cosa numero uno. Ora, voi sapete che dal 13 dicembre, con 35 minuti di ritardo non si ha più diritto al 50% di rimborso, «sta scritto nel regolamento europeo al quale abbiamo dovuto adeguarci» si è difesa Trenitalia. Ma chi si è letto il malloppo di 40 pagine non ha trovato riferimenti al rimborso in caso di ritardi. Per cui, dire che le ferrovie italiane recepiscono la normativa comunitaria per difetto, in spregio del rispetto di noi viaggiatori, è dire poco.
Domanda inevitabile, in paesi meno surreali come fanno?
Se il vostro treno, che sarebbe dovuto arrivare tra mezzanotte e le 5 del mattino subisce un ritardo di almeno 60 minuti, Deutschebahn, la compagnia ferroviaria tedesca, vi restituisce fino a 80 euro per utilizzare un mezzo di trasporto alternativo con cui raggiungere la destinazione evitando di prendere il treno in ritardo. Chi non ha problemi con il tedesco e con l’inglese può leggere qui.
Cosa numero due. Ieri ci interrogavamo sul senso di un’ordinanza che proibisce l’uso degli additivi nei ristoranti annunciata il 23 dicembre in un programma televisivo. Prima di andare in tv non era meglio scambiare due parole con i ristoratori? Poi quali additivi, in quali ristoranti? E come hanno fatto notare i commentatori di Dissapore, da quando la linea del ministero dev’essere decisa da Striscia la Notizia?
Chiediamoci anche in questo caso, in paesi meno surreali come fanno?
Leggete da voi, pochi giorni fa in Spagna sono iniziati i lavori del primo polo scientifico per cuochi. L’Università di scienze gastronomiche, che offrirà una laurea quadriennale, e il Centro per l’innovazione e la ricerca gastronomica apriranno a San Sebastian nel settembre 2011. “Non solo la gastronomia è cultura e industria ma anche tecnologia e scienza”, ha detto il ministro della Scienza Cristina Garmendia durante la posa della prima pietra dell’università.
Loro Cristina Garmendia. Noi Francesca Martini. Surreale