Tema. “Tanto non attacca”. Svolgimento. Viaggio della speranza di uno che annaspa nell’illusione di capire se deve avere paura degli ogm. Uno cui sale la carogna se un giorno il Consiglio di Stato dà ragione all’agricoltore che rivendica il diritto di seminare con il “cibo di Frankestein”, e il giorno dopo il ministro delle politiche agricole sentenzia che gli alimenti geneticamente modificati “sono una schifezza“. Qualcuno lì fuori sa darmi risposte pratiche (per quelle ideologiche ripassare dopo il Negroni delle 19). Mi succede questo. Inizialmente tendo a credere che gli americani non siano più sprovveduti di noi, allora perché lì soia e mais vengono coltivati da anni? Esiste uno studio serio, uno solo, che documenti un danno per la salute? Anzi, in tanti dicono che le biotecnologie sono più sane perché eliminano le tossine dal mais.
Ma dopo mi chiedo: è proprio necessario ricorrere agli ogm? Noi italiani non siamo quelli della forza alimentare basata sul sapore, sulla biodiversità (4.500 prodotti tipici)? Allora meglio puntare su questo tipo ricchezza, diffusa e molto apprezzata, specie da noi gastrofanatici. W la libertà di scelta, vendete pure prodotti ogm però scrivetelo grande sull’etichetta.
Poi mi passa. Dopo penso che il referendum sia l’unica soluzione.
Aiuto.
Immagine: Daily Mail.