Non posso credere che i lettori di Dissapore siano poco interessati al prossimo ministro dell’Agricoltura. Cielo, la sfida è così essenziale che non ci riesce di pensare ad altro. Nemmeno alla firma congiunta dei ministri Fazio (Salute) e Prestigiacomo (Ambiente) contro gli Ogm in Italia. Così vi chiediamo di giocare al toto-ministro segnalandoci il vostro candidato preferito, e anche, il perfetto ministro dell’Agricoltura in un mondo migliore.
Giancarlo Galan.
Si dice che la sua candidatura sia blindata dal patto Berlusconi-Bossi, pertanto, il cambio della guardia tra Zaia (da ministro a governatore del Veneto) e Galan (viceversa) sarebbe questione di ore. Quasi sicuramente, l’elezione dell’ex direttore di Pubblitalia, concessionaria di pubblicità Mediaset, porterebbe a un cambio netto delle scelte agricole e alimentari, essendo Galan prossimo alla Confagricoltura quanto Zaia lo era alla Coldiretti. Possibili le aperture agli Ogm e al nucleare senza se e senza ma.
Nunzia De Girolamo. Meridionale e possibilmente donna. Queste sarebbero le richieste rivolte al premier dall’opposizione riguardo il prossimo ministro. Nunzia De Girolamo, dal Sannio con furore, possiede i requisiti. Molto gradita a Silvio Berlusconi (ricordate i bigliettini a Nunzia e Gabri?) fa parte della commissione Agricoltura della Camera, e ha il chiodo fisso di migliorare il comparto agricolo della Campania e del Mezzogiorno.
Enzo Ghigo. La sua candidatura è stata rilanciata nelle ultime ore dal ministro Gianfranco Rotondi (quello che voleva abolire la pausa pranzo). Secondo cui Ghigo, che è stato sacrificato alla causa del leghista Roberto Cota-Governatore del Piemonte, andrebbe ricompensato. In passato, quando era lui il governatore piemontese, ha raccolto consensi trasversali lavorando in simbiosi con Slow Food, non a caso condivide con Carlo Petrini il no agli Ogm, e l’attenzione per le energie rinnovabili.
Stefania Prestigiacomo. I falchi del PDL, che la ritengono troppo “indipendente” per guidare un ministero delicato come l’Ambiente, vedrebbero di buon occhio il suo passaggio all’Agricoltura. Dove la neo-firmataria del decreto anti-Ogm, rappresenterebbe la continuità rispetto all’ex ministro Zaia. Cosa molto gradita dalla Coldiretti, potente lobby degli agricoltori, e vista come il fumo negli occhi dalla Confagricoltura di Federico Vecchioni, con cui Berlusconi ha un forte feeling personale.
Federico Bricolo. Ma la candidatura più in linea con il lato trash di Luca Zaia, che non dimentichiamolo, è il papà di McItaly, sarebbe quella di Federico Bricolo, capogruppo dei senatori leghisti. Le speranze del politico ricordato (?) soltanto per il disegno di legge sull’esposizione del crocifisso negli uffici pubblici, e per le spavalde apparizioni televisive, sono legate alla profonda irritazione di Umberto Bossi, che in realtà, non vuole cedere al PDL il ministero, ritenuto un serbatoio di voti in virtù dell’ottima dotazione economica.
[Fonti: Il Giornale, Meteo Arcobaleno, Corriere.it, Il Riformista, Wikipedia]