Il mio blog di allora, Peperosso, era finito in una cosa di Camilla Baresani, la scrittrice, appena pubblicata dal Corriere. Un articolo contro i fanatici dell’intolleranza gastronomica che citava l’imbarazzo di andare a cena con gente di religioni diverse dalla propria. Naturalmente ci avevo scritto un post. A un certo momento nei commenti spunta un tizio che si firma Francesco Cossiga. Solo dopo ho saputo che, nella periodica riedizione di uno dei suoi molti “colpi di fulmine” intelletuali, l’ex un-sacco-di-cose, troppe per ricordarle tutte, era appena diventanto inseparabile amico della scrittrice. In quel momento per me era solo Francesco Cossiga, o uno che si spacciava per lui. Alcune ricerche dopo era solo Francesco Cossiga.
AHIME’, SONO IO…O LUI, A SECONDA DEL PUNTO DI VISTA DA CUI “MI” SI GUARDI O LO “SI” GUARDI! TENIAMO PRESENTE CHE IO (LASCIAMO STARE GLI “EX-”, “EX-”, “EX-” ECC. ECC.) SONO UNA PERSONA MOLTO COMUNE, E GIUDICO E PARLO COME LE PERSONE COMUNI…CERTO, IO AMMIRO LA BARESANI COME SCRITTRICE E COME SIGNORA, ANCHE SE DALLA VAGA ARIA PIU’ CHE DI SCRITTRICE, DI “ISTITRICE BRESCIANA”: MA IO, CRITICO LETTERARIO QUASI-MANCATO, SONO ANCHE AMMIRATORE DI CELINE E DI EZRA POUND, MA LI GIUDICO ENTRAMBI ANTISEMITI, IL PRIMO “FILO-NAZISTA” ED IL SECONDO “FILO-FASCISTA”. L’ “ISTITUTRICE BRESCIANA” NON E’ CERTO NE’ FILONAZISTA NE’ FILOFASCISTA, MA HA SCRITTO CONTRO IL CIBO KASHER E L’OSSERVANZA DA PARTE DEGLI EBREI DEI PRECETTI ALIMENTARI: E CIOE’ HA SCRITTO UN PEZZO “OGGETTIVAMENTE” ANTIEBRAICO! SE SARA’ INVITATA A CENA DA UNA AMICA ISLAMICA, E SARA’ CRITICATA O RESPINTA PERCHE’ PORTA DUE BOTTIGLIE DI VINO ED UNA OTTIMA TORTA-PIZZA AL PROSCIUTTO, E LEI PROTESTERA’, DIRO’ CHE LA SUA PROTESTA E’ OGGETTIVAMENTE “ANTI-ISLAMICA”.E SPERIAMO BENE PER LEI! FC
Lui, gourmet colto e inclita, aveva scritto con la proverbiale vis polemica una bonaria presa di distanza dall’articolo “oggettivamente antiebraico” della Baresani.
Tempo fa vengo invitata a cena da un’amica italianissima e d’origine ebrea; un’altra ospite si era offerta di portare qualcosa di cucinato che servisse di rinforzo: ma, a causa di un fraintendimento, anziché una focaccia con la scarola aveva preparato una teglia di riso patate e cozze, tipico piatto della tradizione pugliese. Bene: nello sgomento degli invitati (nessuno dei quali d’origine ebrea), la teglia è rimasta chiusa nel sacchetto ed è tornata a casa con chi l’aveva cucinata. Abbiamo così appreso che fra i cibi religiosamente scorretti per gli ebrei non c’è solo il maiale (come per i musulmani), ma anche i ruminanti con unghie non biforcute (per esempio cavalli e conigli), i volatili non rapaci (poco male: mai sentito parlare di civetta arrosto), tutti i pesci privi di squame e lische (e qui la lista è impressionante: si va dalla pescatrice allo storione con relativo caviale, dall’anguilla alle sogliole e ai calamari, fino ad arrivare alle famigerate cozze).
L’uomo che ha cambiato negli italiani la percezione del Presidente della Repubblica era fatto così. Per il gusto di polemizzare Francesco Cossiga non esitava a rampognare anche le persone cui voleva bene.
Un ricordo.
[Fonti: Camilla Baresani, Peperosso, immagine: Corriere.it]