Ormai non c’è scaffale in vetrina, nelle librerie che non abbia in pole position un bel libro di ricette. Tutti attingono a piene mani in quel gran barile che è la gastronomia e non solo i grandi chef, come usava un tempo. Adesso molte star dello schermo nostrano si sono trasformate in star dei fornelli. Il primo o comunque tra i primi ad uscire fuori dal “seminato” fu quel grande attore di Ugo Tognazzi, che diceva di sé: “ho la cucina nel sangue. Il quale, penso, comprenderà senz’altro globuli rossi e globuli bianchi, ma nel mio caso anche una discreta percentuale di salsa di pomodoro. Io ho il vizio del fornello. Sono malato di spaghettate”. Le sue ricette, piccole creazioni culinarie, poi decise di metterle insieme e farne dei libri.
Ovvio direte voi, se uno scrive un libro ricette è perché queste sono sue, o almeno si preoccupa di scriverlo, il libro.
Dipende, rispondo io. E sì, perché Gwyneth Paltrow, la diva hollywoodiana che poco più di un anno fa aveva firmato il libro di cucina “My Father’s Daughter” è accusata nientedimenoche, dalla sezione Dining del New York Times, di aver utilizzato uno scrittore fantasma per realizzare il libro. Scrittore non tanto fantasma considerato che l’autorevole giornale afferma che Julia Turshen sarebbe stata la ghostwriter per il libro dell’attrice e starebbe addirittura scrivendo un secondo libro per lei. Del resto, si è letto in molti foodblog e social network: “Se una deve badare al marito, curare due figli, andare alle feste con le amiche celebrity, frequentare gli stilisti, girare film e presentarli, sfilare sui red carpet, dove trova il tempo di inventare nuovi piatti e scrivere il suo libro di ricette?”.
Ovviamente la Paltrow nega: “mi piace la sezione dedicata a cibo e cucina del New York Times, ma i fatti pubblicati questa settimana devono essere rivisti. Non c’è stato nessun ghostwriter per il mio libro di ricette. Ho scritto ogni parola con le mie mani” ha fatto sapere Paltrow dal suo profilo su Twitter.
Ma ormai il tarlo si è insinuato nelle menti e scava anche da questa parte dell’Atlantico. I libri delle nostre star sono davvero farina del loro sacco, oppure… Qualcuno avanza dei sospetti?
[Crediti | Link: New York Times, Twitter, immagini: New York Times/Owen Smith]