Giampaolo Fabris, il sociologo al quale potete chiedere ricerche su tutto, perfino sul consumo di carta igienica nel vostro condominio, e la Negroni, il marchio di salumi con la stella, possono essere soddisfatti. Stampa e blog hanno coccolato il loro studio sui neo-buongustai italiani, visto ovunque negli ultimi giorni. Ma non chiedeteci di chiamarli Foodies. No, non ci avrete. Meglio buongustati, appunto, perfino gastrofanatici, il neologismo cui Dissapore ricorre spesso. Lo studio raccoglie uno tsunami di dati, quanto credibili ognuno lo decida da sé, alcuni interessanti e dei quali non si è ancora discusso. Per esempio, COME e DOVE si informano i neo-gourmet (meglio di Foodies pure questo).
La guida dei ristoranti preferita è quella del Gambero Rosso seguita da Michelin, l’Espresso e Touring Club. Le riviste più lette sono 5: nell’ordine, il Gambero Rosso, “tallonata però da Donna moderna” (?), Cucina Italiana, Sale e pepe e Viaggi e Sapori.
I programmi televisivi più seguiti sono la “Prova del cuoco”, “Linea verde, “Mela verde”, “Gusto” del Tg5, “Eat Parade” del Tg2, “Gambero Rosso Channel”, “Terra e sapori” del Tg1 e “Chef per un giorno” di La7.
Ma alla televisione i neo-forchettoni (meglio pure questo, chettelodicoaffare) preferiscono internet, dove cercano informazioni, ricette, locali e ristoranti, partecipando a blog, forum, gruppi di discussione su cibo e cucina. D’accordo, ma quali siti? Quali blog? Quali forum e gruppi di discussione? A queste domande la ricerca non risponde, non ci sono statistiche a riguardo.
Ora, siccome qualcuno scrive che Dissapore “è seguito dai maggiori gastronomi professionisti e non d’Italia”, voi che leggete proprio qui e proprio adesso, rappresentate un campione molto attendibile. Perfino più di quello scelto da Fabris. Ecco, se ora chiedo come vi informate, vale a dire, quali sono le vostre (1) guide; (2) riviste; (3) trasmissioni di riferimento, e soprattutto, (4) quali sono i siti, blog e gruppi di discussione che seguite, cosa rispondete?