Il Campionato della Pizza 2017 è una produzione Dissapore con Molino Dallagiovanna e Clai Salumi. Se volete informazioni sullo svolgimento delle sfide cercatele in questo post.
Spirito Divino
Vicolo Onofri, 2, Vevagna (PG) – Pagina Facebook
Una pizzeria all’altezza del Campionato di Dissapore in Umbria? No, dài, seriamente.
Invece sì, e più d’una, basta pensare a La Posta di Avigliano Umbro (Tn), a Il forno degli angeli di Bevagna (Pg), e ancora nel cuore dell’ameno borgo storico vanto dell’Umbria, Spirito Divino, gradevole locanda con annesso ristorante specializzato in pizze napoletane tonde e a metro.
Pro Loco Pinciano
Via Bergamo, 18, Roma – Pagina Facebook
Fiorentina Ceres e Gastone Pierini garantiscono al locale aperto da qualche anno nella zona modaiola di Piazza Fiume, una gestione impeccabile, e un impasto tra i migliori della capitale, sempre soffice e fragrante.
Alla filiera corta e controllata con tanto di orto dedicato, si aggiungono i prodotti Proloco DOL (Di Origine Laziale) selezionati con bernoccolo da vero talent scout dal bravissimo Vincenzo Mancino.
Locale e Servizio
La sala principale di Spirito Divino è raffinata e rustica allo stesso tempo, illuminata da luci soffuse, con molto legno scuro e un’intera parete dedicata ai vini umbri.
E’ l’osteria elegante che ti aspetti di trovare nel centro storico di Bevagna, cittadina inserita tra i Borghi più d’Italia. Il personale sembra poco reattivo nel rispondere alle richieste dei clienti e, a volte, un po’ impacciato.
Archi in fascinosa pietra, mattonelle bianche accanto al forno, due sale ampie collegate tra loro, apparecchiatura essenziale, settanta coperti più una ventina nel piccolo spazio esterno.
L’ambiente è familiare da Pro Loco Pinciano, che non significa mediocre o banale. Fiorentina Ceres è il folletto che assicura un servizio puntuale e molto preparato, con i camerieri pronti a suggerire gli abbinamenti ideali tra cibo e bevande.
Menu
La Margherita costa 5 euro; presenti nella lista di Spirito Divino anche antipasti, alcuni buoni fritti come panzerotti o piccole montanare e il panuozzo, la pagnotta tradizionale campana proposta nelle pizzerie della zona di Gragnano.
La carta delle bevande, tra birre artigianali e soprattutto vini è un tomo degno del Signore degli Anelli, con un numero di voci impressionante. Ma noi siamo stati sfortunati, poiché le tre le bottiglie scelte non erano disponibili. Al quarto tentativo abbiamo preferito ordinare un vino umbro visibile nella parete/enoteca.
Quasi tutte le pizze sono farcite con prodotti laziali da Pro Loco Pinciano, inclusa la margherita, che per 8 euro viene proposta con pomodoro e mozzarella coltivati nella regione. Non mancano calzoni, focacce e specialità come la pizza con il conciato di San Vittore e la stracciatella di Amaseno.
Birre alla spina e ampia sezione del menu dedicata alle bevande, con diversi vini da provare, specie Malvasia, Trebbiano, fino alla DOCG Cesanese del Piglio.
Impasto
Farine bianche per un impasto lievitato e maturato fino a 48 ore da Spirito Divino; cottura nel forno a legna con tempi e temperature insoliti per lo stile napoletano del pizzaiolo Stefano Stisciola, ovvero oltre tre minuti a 270 gradi. Il risultato è una pizza scura la cui consistenza si avvicina pericolosamente a quella di un biscotto, non esattamente leggera, ma che per fortuna rimane elastica.
Spiega la proprietà della pizzeria che sono scelte fatte per rispettare le preferenze degli avventori locali, che sembrerebbero amare una pizza meno morbida e scioglievole di quella napoletana.
Ma allora il “Premio miglior pizza Napoletana” del Gambero Rosso?
Anche l’impasto di Pro Loco Pinciano è il prodotto di una lavorazione particolare, che si traduce però in un risultato differente.
Lievitazione e maturazione a temperatura controllata per 72 ore, con impiego di un mix di farine di tipo 1, 2 e bianche. Una volta steso, il disco di pasta steso viene poggiato sulla semola in modo da ottenere una superficie rugosa. Cottura di poco superiore ai 2 minuti a una temperatura attorno ai 400 gradi.
Un impasto di carattere, piacevolmente ruvido al tatto, croccante nel cornicione ma dalla pasta morbida e ben legata agli ingredienti.
Giudizio finale
Sfida con supremazia netta, una volta tanto, da parte della pizzeria romana, con un primo elogio all’impasto e poi alle meravigliose farciture con i prodotti DOL. Meno riuscita la pizza di Spirito Divino, calibrata sui gusti dei clienti umbri, ma distante dalla promessa di essere una perfetta pizza napoletana.
Passa il turno: Pro Loco Pinciano
Se non siete d’accordo o volete dire la vostra, fatevi sotto con i commenti. E ricordate che alle 19 ci sarà la votazione dei lettori sulla pagina Facebook di Dissapore.
[Link: Dissapore | Immagini: Rossella Neiadin, Antonio Fucito]