Il Campionato della Pizza 2017 è una produzione Dissapore con Molino Dallagiovanna e Clai Salumi. Se volete informazioni sullo svolgimento delle sfide cercatele in questo post.
Carmnella
Via Cristoforo Marino, 22, Napoli – Pagina Facebook
In prossimità dell’imbocco per l’austostrada A3, lontano dal centro o dal lungomare di Napoli, Vincenzo Esposito prosegue la tradizione centenaria della sua famiglia con Carmnella, diminutivo dialettale di Carmela, nome che accomunava nonna e mamma del pizzaiuolo partenopeo.
Nel ricostruire la storia di Carmnella sarebbe sbagliato escludere Salvatore, il papà di Vincenzo scomparso di recente, che per oltre 50 anni è stato al banco di un’altra pizzeria storica di Napoli, cioè Trianon.
Pizzeria Gaetano Genovesi
Via Manzoni 26, Napoli – Pagina Facebook
In zona Vomero, tra via Manzoni e Via Caravaggio, Gaetano Genovesi si sta riprendendo quello che è suo (semicit.), nello stesso locale che fin dagli anni 90 ha gestito col nome di Solopizza. Quattro anni fa la svolta, grazie al cambio di comunicazione, arredamento e il proprio nome a capeggiare sull’insegna.
Senso dell’ospitalità tutto napoletano, simpatia contagiosa, una certa somiglianza con Lionel Messi, oggi il nome di Genovesi è sulla bocca di molti appassionati di pizza che invadono il suo locale. Risultato: bisogna armarsi di pazienza e affrontare file sostenute, soprattutto la sera e nei fine settimana.
Locale e Servizio
Carmnella è una rappresentazione abbastanza fedele della pizzeria napoletana con tavoli di marmo, sedie in legno, pareti affollate di foto, rimandi alla storia di famiglia, diplomi e riconoscimenti. Con in un più una pulizia estetica moderna.
Servizio efficace, perfino troppo cordiale, in un ambiente non grande da circa 50 coperti ravvivato dal bel forno rosso fuoco in un angolo.
Aiutato dai due figli, Genovesi sforna pizze a ritmi sostenuti nelle diverse sale che compongono la sua pizzeria, divisa in due piani. A disposizione ci sono all’incirca 110 coperti.
Apparecchiatura semplice, legno a volontà, l’ambiente è appesantito da giochi di luce migliorabili, ma a fine estate si cambia con restyling profondo.
Menu
La Margherita costa 4 euro, da segnalare il “Ripieno Munaciello” (piccolo monaco) con provola di Agerola, ricotta di cestino, pepe, olio, formaggio e basilico riccio napoletano.
Apprezzabile lo sforzo di realizzare un menu chiaro e bello da vedersi; striminzita la parte riservata ai vini con un’etichetta di Aglianico, Gragnano e Falanghina, proposti però a prezzi popolari. Le birre sono industriali tranne un’etichetta artigianale di Avellino.
Da Gaetano Genovesi il menu delle pizze, non modificabili (giusto, i papocchi rallentano il lavoro del forno) mescola classici e interpretazioni personali compresa la gloria locale, ovvero la pizza Super Carmela con mozzarella di bufala a datterino, gocce di pesto e cornicione ripieno con pesto e ricotta.
La Margherita costa 7 euro, il servizio e il coperto 1,50 euro, i fritti sono tra i migliori della città con scelta ampia, dai cornicioni ripieni di ricotta agli angioletti con Nutella.
Molto ridotta la scelta delle bevande, poche le birre e spazio per il vino di una sola riga: abbiamo chiesto e comunque ottenuto una bottiglia di Gragnano, ideale con la pizza.
Impasto e Margherita
È una sfida questa tra due pizzaioli che preparano l’impasto “la sera per la mattina e la mattina per la sera”, usando farine bianche e pochissimo lievito di birra.
La cottura avviene a temperatura elevata, oltre 450 gradi, per un tempo che oscilla tra 60 e i 90 secondi a seconda del tipo di pizza.
Soffice, sottile e leggero, l’impasto di Vincenzo Esposito, che lascia lo spazio per il bis, ha messo in mostra una lievitazione senza errori. Condimenti gustosi, molto accurata e ben sincronizzata con il mutare delle stagioni la scelta degli ingredienti.
Ancora leggermente più sottile il disco impastato da Gaetano Genovesi, condito con dosi abbondanti di un fiordilatte di Agerola che non dimenticherete facilmente. Ben lavorato e scultoreo il cornicione.
Giudizio finale
Eccoci davanti a un’altra scelta difficile. Due pizzaioli che valorizzano la pizza napoletana senza allontanarsi troppo dalla tradizione e che hanno nella margherita una vera roccaforte di piacere. Più ampia la scelta nel menu di Carmnella, con una forte specializzazione nei ripieni.
Alla fine è proprio Carmnella, la pizzeria di Vincenzo Esposito, a prevalere per un’incollatura.
Passa il turno: Carmnella
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[Link: Dissapore | Immagini: Antonio Fucito]