Da quanto il terremoto del 24 agosto ha devastato e raso al suolo le città di Arquata, Amatrice e comuni limitrofi, si moltiplicano le iniziative a favore delle popolazioni colpite dal sisma.
Sisma che ha aggiunto dolore a dolore, essendosi verificato proprio nel periodo in cui, a causa del periodo estivo, si registrava l’afflusso turistico maggiore anche in virtù della 50ma “sagra degli spaghetti all’amatriciana’ che si sarebbe dovuta tenere nei giorni dal 27 al 28 agosto proprio ad Amatrice, famosa per aver dato i natali alla celebre pasta apprezzata in tutto il mondo.
Nella gara di solidarietà che subito dopo l’evento terribile è iniziata sui social e nella rete, una delle iniziative più di rilievo e prontamente condivise è stata quella del “nostro” editor Paolo Campana, che ha lanciato una particolare raccolta fondi a favore delle popolazioni terremotate.
Più di 600 ristoratori in Italia, aderenti all’iniziativa, hanno accettato di donare 2 euro per ogni piatto di spaghetti all’amatriciana servito, generando anche l’interesse della stampa straniera che, come il quotidiano inglese Guardian, hanno riportato la notizia contribuendo alla maggiore diffusione dell’iniziativa.
Anche il celebre cuoco inglese Jamie Oliver ha voluto contribuire ad aiutare le popolazioni colpite, annunciando su Instagram che lui stesso e i 700 cuochi sparsi nei suoi vari ristoranti in giro per il mondo destineranno a favore dei terremotati due euro per ogni piatto di pasta all’amatriciana servito.
Augurandosi che l’iniziativa raccolga fondi sufficienti per contribuire in modo sostanziale all’acquisto di tende da campo, cibo, vestiario, assistenza medica e tutto quanto possa essere di aiuto per le popolazioni così duramente provate.
Ancora più generosi alcuni ristoratori di New York, che hanno deciso di donare a favore di Amatrice l’intero ricavato dei piatti di pasta all’amatriciana serviti, fondi che andranno a finire su un conto intestato alla Croce Rossa.
Ma anche in Italia le iniziative e le gare di solidarietà sono aumentate di ora in ora.
Da stasera nel menù del ristorante milanese "Carlo e Camilla in segheria" di @craccocarlo ci sarà la pasta all'amatriciana solidale
— Marco Castelnuovo (@chedisagio) August 25, 2016
Carlo Cracco ha reso noto che “da stasera, nel ristorante milanese “Carlo e Camilla in segheria” ci sarà la pasta all’amatriciana solidale”, e iniziative simili sono state annunciate da molti altri chef italiani.
Inoltre, nella pagina Facebook di Virginia Raggi, neo sindaco di Roma, c’è già chi propone di organizzare nella capitale la Festa dell’Amatriciana, destinando il ricavato ai Comuni colpiti.
#RomaAdottaAmatrice Aperto conto corrente dedicato alla rinascita del territorio distrutto dal terremoto. Dona ora! pic.twitter.com/ZYZQXH05GL
— Virginia Raggi (@virginiaraggi) August 25, 2016
Iniziativa già predisposta a Torino dalla Protezione Civile con il supporto della sindachessa 5 Stelle Chiara Appendino, che ha annunciato per la prossima domenica una festa a base di spaghetti all’amatriciana nella centralissima e maestosa Piazza San Carlo.
.@Guidogo2 la lodevole iniziativa della spaghettata non è né mia né del Comune ma della Protezione Civile, che avrà tutto il nostro supporto
— Chiara Appendino (@c_appendino) August 26, 2016
Sarà lei stessa, aiutata dai componenti della sua giunta, a servire i piatti di pasta, devolvendone l’intero ricavato. Iniziative di solidarietà stanno inoltre spuntando in tutte le città italiane, in una gara che per il momento non conosce sosta, con molte segnalazioni nella pagina Facebook del Gambero Rosso.
E infine, non poteva mancare Carlin Petrini, presidente di Slow food, che ha fatto dell’etica nel mondo del cibo il pilastro della sua filosofia, e che con la campagna #unfuturoperamatrice ha chiesto ai ristoratori di tutto il mondo di inserire in carta il piatto simbolo della città colpita e di tenercelo almeno un anno, ma soprattutto chiedendo ai clienti di sceglierlo.
#UnFuturoperAmatrice Carlo Petrini avvia campagna di solidarietà per sostenere le popolazioni colpite dal terremoto https://t.co/JBwByUiEN9
— Slow Food Italia (@slow_food_italy) August 25, 2016
“In tutto il mondo, attraverso questo piatto simbolo della storia gastronomica di Amatrice, speriamo di poter diffondere anche i valori di solidarietà e condivisione proprio della cultura contadina da cui nasce”, ha detto Petrini.
E ha continuato “chiamando in causa i ristoratori di tutto il mondo per un anno intero. Speriamo che in questo modo l’attenzione non svanisca e vada oltre l’onda emotiva del momento: superiamo l’emergenza e iniziamo già da oggi la ricostruzione. Chi ha vissuto questo dramma deve poter ritrovare la normalità il prima possibile”.
Un modo, quindi, per aiutare Amatrice ricordandone la tradizione, e quanto questa sia stata determinante per la cucina italiana.
Perché le radici e la storia di un luogo così significativo e importante non verranno mai spazzate via, nemmeno da un evento catastrofico di questa portata.
E se Amatrice tornerà a essere quella che era –e ne siamo certi– sarà anche grazie al contributo di un piatto di pasta. All’amatriciana, sempre.