Può un ex socialista cenare a La Rotonde, elegante brasserie di Parigi, banchettando con aragoste della Bretagna e lumache della Borgogna, invece che con una più modesta omelette di erbette o una zuppa di verdura?
No, non può.
Nemmeno se si chiama Emmnauel Macron e sta (quasi) per diventare il venticinquesimo Presidente della Repubblica francese. Nemmeno se intende festeggiare la prima vittoria su Marine Le Pen, l’antagonista bionda che lo tampina da vicino.
A meno di non volersi tirare addosso l’accusa di essere l’ennesimo rappresentante di quella “sinistra al caviale” che predica bene e appena può s’infila nelle lussuose brasserie di Montparnasse.
Proprio ciò che in queste ore i tabloid francesi stanno rimproverando al giovane candidato –come riferisce Il Corriere -, colpevole di aver festeggiato nel caratteristico quartiere parigino dall’alluce bohémienne, insieme all’immancabile mogliettina bionda e a una serie di amici altolocati.
La scelta è subito valsa al giovane candidato l’accostamento con Nicolas Sarkozy, a cui molti rimproverano una presidenza «bling-bling» (scintillante, con ostentazione di lusso e ricchezza), e l’allegra serata di Macron al 105 di boulevard du Montparnasse è stata subito paragonata a quella al «Fouquet’s», il ristorante sugli Champs-Elysees dove Sarkozy festeggiò la sua vittoria.
In effetti, accomodarsi a La Rotonde è un piacere raffinato: ambiente chic, sedili in velluto rosso, clientela di spessore e servizio eccellente, oltre all’alta qualità dei piatti, che comprendono portate di pesce e frutti di mare freschissimi, aragoste delle Bretagna, ricci di mare e i grandi classici della cucina francese: zuppa di cipolle, cosciotto di agnello fornito da un macellaio di fiducia, lumache della Borgogna.
Dal canto suo Macron non sembra curarsi delle critiche, e a France Inter ha prontamente ribattuto che non ha nessuna intenzione di “prendere lezioni dai salotti parigini”:
“Se non avete capito che mi faceva piacere invitare le mie segretarie, le persone che si occupano della sicurezza, i politici, gli scrittori, le donne e gli uomini che sono con me dall’inizio, significa che non avete capito niente della vita. È stato il momento della mia emozione…”.
E in effetti, se andiamo ad osservare bene, le critiche di incoerenza piovute addosso al giovane candidato non sembrano poi così fondate: nel locale parigino, infatti, come racconta Le Figaro, eleganza e qualità non sembrano corrispondere a prezzi proibitivi o comunque elitari.
Certo, se si ordina alla carta, una portata di frutti di mare per due costa 69,50 euro, ma il menù fisso a 44 euro (vini esclusi, con 11 tipi di antipasti, 6 piatti principali e dessert) è già più abbordabile, mentre quello alla carta, a circa 50 euro a testa, può essere considerato tranquillamente alla portata delle tasche di molti .
Anche se, chiaramente, un conto è la cenetta per due persone, un altro è offrire la cena a una comitiva di supporter festanti.
Del resto, non capita a tutti di poter festeggiare la possibile ascesa al ruolo di Presidente della Repubblica francese. Evento che meritava una degna cornice, anche a costo di essere bollati come “radical chic”.
[Crediti: Corriere, Le Figaro]