In apparenza inconciliabili tra loro, si sono appena unite in una liaison gastronomica che farà discutere.
Da una parte Le Fooding, guida al buon mangiare (più rivista, sito e app) diventata un’autorità incontestabile nel mondo della ristorazione francese grazie allo stile diretto, essenziale, metropolitano e anti-convenzionale.
Dall’altra la guida più famosa del mondo, la “rossa” Michelin, sempre francese ma dai modi alteri, contrappuntati da stellette, chiocciole o cappelli.
Modi e simboli contro cui Le Fooding è stata fondata 16 anni fa da Alexandre Cammas, all’insegna di giudizi diretti, popolari, quali “troppo buono”, “microprezzo”, “da non perdere” o anche “antidepressivo”. In una specie di ritorno al cibo inteso come nutrimento, gratificazione e momento di convivialità.
Ma ora Michelin, che ha acquisito il 40% di Le Fooding, entra di fatto nel mondo delle recensioni di locali più friendly, giovani e alla portata di tutte le tasche.
Da ricordare che nel luglio scorso il gruppo Michelin aveva acquisito il 40% di “The Wine Advocate”, la società proprietaria del sito “robertparker.com”, uno dei più potenti influencer del pianeta in fatto di vini e critica enologica.
Dal canto loro, Alexandre Cammas e la sua socia Marine Bidaud, fondatori di Le Fooding, continueranno ad avere incarichi dirigenziali nella nuova compagine societaria.
Fooding, fusione tra i termini “ food” e “feeling” è il neologismo che riassume un’idea di ristorante che va oltre lo stile di cucina proposto nei locali, tenendo in considerazione anche l’ambiente, il servizio e l’atmosfera del locale.
Secondo il comunicato stampa rilasciato oggi, l’accordo ha l’obiettivo di unire diverse esperienze gastronomiche come incontri con chef, eventi e offerte speciali.
“Questa partnership contribuirà anche alla diffusione della nostra guida in altre grandi città francesi e straniere”, ha specificato Cammas.
@LeFooding a quelque chose d’important à vous dire… https://t.co/cMCLETv07B pic.twitter.com/Y3d3eym0qa
— Guide Fooding (@LeFooding) 1 settembre 2017
L’acquisizione è sorprendente e logica allo stesso tempo: sin dagli esordi, Le Fooding ha rappresentato l’alternativa alle guide classiche, in grado di intercettare i trend gastronomici prima che diventassero mainstream, trasformando in star degli chef semi-sconosciuti nel giro di una notte, oltre a espandersi negli USA con food festival tenuti a New York e Los Angeles (pure a Milano).
Alexandre Taisne ha chiarito il significato dell’acquisizione da parte del gruppo Michelin:
“Questa partnership tra Michelin e Fooding mira a creare esperienze gastronomiche esclusive e diverse per i clienti, dalle scoperte di tavole di alta qualità, incontri con gli chef a eventi fatti su misura o progettazione di offerte speciali con i partner. Sulla scena francese, ma anche su scala internazionale”.
Insomma, alla fine anche Michelin ha deciso di accettare e benedire la diversità di Le Fooding, anzi, ha comprato il 40% di questa diversità.
[Crediti | Link: Le Figaro, Dissapore]