Duro il lavoro dei componenti il vertice del G7. Ma duro anche quello dei rispettivi partner, costretti a estenuanti compiti di rappresentanza, strette di mano, visite interminabili, sorrisi forzati e cene con autorità varie.
A Taormina, sede del vertice di questi giorni, il lato positivo della questione è sicuramente rappresentato da arte e gastronomia locali, con specialità gastronomiche preparate appositamente per l’evento da chef stellati.
In realtà, la giornata di ieri si è svolta, per i “first partners”, a Catania, dove Melania Trump, Brigitte Macron, Akie Abe, moglie del premier giapponese, Joachim Sauer, marito di Angela Merkel, e Malgorzata Tusk, moglie del presidente del Consiglio europeo, dopo aver trasvolato l’Etna in elicottero per un giro panoramico, sono stati accolti dal sindaco Enzo Bianco a Palazzo degli Elefanti, per un rapido cocktail seguito poi dalla cena nella sala Vincenzo Bellini.
Qui, il nostro amato chef due stelle Michelin Pino Cuttaia, proprietario del ristorante La Madia di Licata, tra le polemiche per la scelta di un cuoco agrigentino e non “uno dei 500 cuochi di Catania (malgrado fosse aiutato da Gianluca Mignemi del ristorante La Reggia, proprio di Catania), ha sorpreso gli ospiti con il suo menu.
Nuvola di caprese, baccalà all’affumicatura di pigna con condimento alla pizzaiola, trasparenza di tenerumi di cucuzza, arancine (o arancini) di riso con ragù di triglia e finocchietto selvatico, ricciola lisciata all’olio di cenere per finire con il dolce a base di cialda di cannolo, ricotta e arancia.
I vini sono stati forniti dalla cantina Tornatore dell’Etna e La Lumia di Agrigento.
Melania Trump, nel posto centrale della tavola, con il suo splendido spolverino a motivi floreali griffato Dolce e Gabbana –del costo di “soli” 50.000 dollari– ha immediatamente definito “fantastic!” la sua nuvola di bufala polverizzata su letto di pomodoro, parimenti estasiata dall’arancina con ragù di triglia e finocchietto, oltre che dalla grande varietà di cannoli siciliani.
Una richiesta singolare è poi arrivata dal marito di frau Merkel, che di fronte all’accostamento di un vino rosso, il Nerello mescalese, con la ricciola all’olio di cenere, abbinamento suggerito dalla Fondazione italiana sommelier, ha esclamato stupito “vino rosso con il pesce?? Mai visto prima!”.
Brigitte Macron, invece, fedele al suo ruolo di ex insegnante, è parsa interessata soprattutto alla storia delle minne di Sant’Agata, patrona di Catania, dalla cui triste storia prendono il nome i famosi dolcetti.
Anche il presidente Mattarella ha provveduto a offrire un menù ai prestigiosi ospiti, a base di tortelli di basilico e pecorino con gamberi rossi di Mazara, filetti di dentice con pomodorini e capperi, cestini di verdure per finire con l’immancabile cassata.
E la giornata di oggi, a Taormina, è stata altrettanto densa e colma di avvenimenti.
Per colazione, sono state servite le classiche granite siciliane contornate da un tripudio di brioches, le “brioscie” in siciliano, preparate da Saretto Bambara del Bam Bar, 5° posto nella classifica di Dissapore delle granite migliori di Messina, e servite alla Villa Comunale di Taormina.
Lo stesso Bam Bar dove si era due giorni fa recata per una granita limone e pesca la first lady giapponese Akie Abe, che questa volta ha condotto con sé il marito Shinzo Abe (arancia e pesca).
A pranzo, il menù è stato curato da Giorgio Spinella, chef del ristorante Baronessa di Taormina, ed è stato a base di gamberi di Mazara su crema di avocado e verdure croccanti marinate, dentice del Golfo in crosta di sale per finire con i classici dolci siciliani, vale a dire cannoli, cassate e paste di mandorla.
Il duro lavoro di rappresentanza dei partner del G7 continua.
[Crediti | Link: Huffo Post, Vai Taormina]