E alla fine, Uber perse Firenze. La nota App di noleggio vetture con conducente, che tanti mal di pancia ha causato ai tassisti in tutta Italia portandoli alla strenua difesa delle loro sudate (e stra-pagate) licenze a suon di manifestazioni, proteste e iniziative varie che sono sfociate a volte in veri atti di guerriglia urbana contro i conducenti Uber, ha deciso di gettare la spugna e abbandonare la sperimentazione iniziata appena un anno fa nella nel capoluogo toscano.
In realtà, nel capoluogo fiorentino, i conducenti delle black car non aveno incontrato un ambiente particolarmente ostile alla loro attività, e la sospensione del servizio di trasporto paseggeri pare essere motivato non da problemi di tipo sociale o di concorrenza con i “colleghi” tassisti ma, al contrario, proprio dal grande successo della App di trasporto .
In tutta Firenze, infatti, i conducenti aderenti a Uber raggiungono a malapena la cifra di un centinaio: troppo pochi per soddisfare la domanda in una città ad alta densità di turisti, e il rischio per i clienti di non trovare vetture disponibili era troppo elevato, per mantenere alto il buon nome di Uber.
Per questo, l’amminstratore delegato di Uber Italia, Andrea Corsi, ha pensato di sospendere il servizio delle black car, ma non di abbandonare del tutto Firenze.
Infatti, contestualmente alla sospensione del trasporto passeggeri, Uber come ha fatto in altre città internazionali, ha deciso di lanciarsi nel mercato del trasporto di vivande e pasti caldi, sotto il nome di Uber Eats.
Con la nuova attività, Uber si dedicherà al trasporto di pasti caldi a domicilio in tutta la città, promettendo di recapitare spaghetti e parmigiane da un capo all’altro in soli dieci minuti, al competitivo prezzo di circa 2,5 euro per ordinazione in una fascia oraria che andrà dalle 12.30 alle 15.30 per il pranzo e dalle 20 alle 23 per cena.
E mentre Uber affila le armi del Food delivery e si prepara a scendere in campo trasportando pizze e cotolette, l’assessore alle attività produttive di Firenze, Giovanni Bettarini, auspica che la multinazionale americana non lasci definitivamente Firenze, ma che trovi un altro sbocco nel capoluogo toscano anche al di fuori dell’attività di trasporto passeggeri.
“Crediamo che sia un arrivederci e non un addio – dice Bettarini. A livello locale non possiamo far nulla per il loro servizio, solo far rispettare le normative, ma c’è un disegno di legge che potrebbe modificare le regole per l’attività del noleggio con conducente. So che Uber Italia in questo momento sta seguendo anche altri investimenti, e quindi mi auguro che abbia anche l’opportunità di esplorare nuove strategie”.
Una nuova sfida quindi, per Uber, in un settore però sicuramente meno problematico di quello del trasporto passeggeri: per i conducenti, dopo le cruente rivolte dei tassisti, trasportare spezzatini e carbonare sembrerà solamente una passeggiata, in compagnia tra l’altro del soave profumo di hamburger caldi e fragranti pizze.
[Crediti | Link: La Nazione, Corriere Fiorentino, Repubblica]