E’ la sfida più calda dell’estate quella scoppiata tra i fornelli di Trenitalia. Sconfitto nella gara d’appalto, il Gruppo Cremonini non vuole lasciare il posto ai vincitori, i francesi di Accor, e ha ordinato ai suoi addetti di barricarsi in cucina in attesa che il TAR si pronunci sul ricorso. E per ostacolare la nuova gestione fa salire sui treni perfino i dirigenti di Chef Express. “Spiace – dicono – dover abbandonare in modo così brusco un servizio gestito per quasi vent’anni”, ma Trenitalia ha rifiutato il subentro morbido. Intanto il braccio italiano di Accor, la società Tanto&Buono, ha già pronti menù e listini (pdf) che promettono una svolta gourmand. Niente cucina francese ma “prodotti locali di prima qualità per piatti dieteticamente equilibrati e sani”. Apertura di credito concessa per la collaborazione con Slow Food, non solo consulente, ma ideatore menù “a tema” (?). Tra le offerte della Tanto&Buono anche piatti per musulmani (senza carne di maiale) e ricette per la clientela vegetariana e vegana.
Non che far meglio di Chef Express sia un’impresa, ma cosa pensate dell’accordo Slow Food-Tanto&Buono? Finirà finalmente l’incubo del servizio sgarbato, della pasta collosa, degli arrosti sudati?